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Dopo 10 anni, Jeremy Scott lascia Moschino

La fine di un’era?

Dopo 10 anni, Jeremy Scott lascia Moschino La fine di un’era?

Oggi è stato dato l’annuncio che Jeremy Scott ha lasciato la direzione creativa di Moschino, segnando la fine di una lunghissima era iniziata nel lontano 2013, dieci anni fa. Scott ha dichiarato: «Questi 10 anni in Moschino sono stati una fantastica celebrazione di creatività e immaginazione. Sono davvero orgoglioso del lavoro che mi lascio alle spalle. Vorrei ringraziare Massimo Ferretti per avermi concesso l’onore di guidare questa iconica maison. Vorrei anche ringraziare tutti i miei fans in tutto il mondo che hanno celebrato me, le mie collezioni e la mia visione. Senza di voi nulla di ciò che è stato sarebbe stato possibile». I termini della separazione sembrano dunque essere stati amichevoli. Rimane ora però la domanda su chi finirà per sostituire Scott la cui estetica era ormai legata quasi indissolubilmente al brand italiano. Senza dubbio, la scelta del gruppo Aeffe potrebbe ricadere su un giovane designer di grido per dare un nuovo taglio all’estetica del brand e favorire un riposizionamento ancora più alto nel mercato del lusso.

Altra domanda riguarda sicuramente il futuro di Jeremy Scott dopo Moschino. Oltre a Oliver Rousteing di Balmain, infatti, Scott era forse l’ultimo dei direttori creativi storici rimasti alla guida del medesimo brand per un intero decennio e oltre. Il suo addio a Moschino segna sicuramente il volgere della ruota generazionale che ha visto una nuova schiera di giovani designer prendere il posto dei grandi nomi del passato. Per il futuro, Scott potrebbe tornare a dirigere creativamente un altro brand o seguire il revival del proprio che è stato quietamente e ufficiosamente “messo in pausa” dai produttori di Aeffe nel 2019, anno in cui c’è stata la sua ultima sfilata. In un’intervista con Vogue in seguito all’ultimo show di Moschino, Scott aveva comunque detto: «L’azienda è mia e decido io» mentre un rappresentante stampa aveva detto che la label era un «work in progress», con tutto ciò che questa ambiguità può significare.