Shein ha un nuovo rivale in affari
Ma la piattaforma cinese Temu è già stata accusata di marketing denigratorio
05 Settembre 2023
Onofrio Petronella
Negli Stati Uniti, il gigante del fast fashion Shein ha portato Temu - app di rivendita di abbigliamento lowcost in forte crescita - in tribunale. La nuova piattaforma adesso si ritrova costretta a rispondere dell’accusa di aver chiesto ai propri ambassador - ossia alcuni influencer americani - di fare «dichiarazioni false e ingannevoli» contro Shein per suggerire ai loro follower un’alternativa più conveniente. Temu per adesso si sta impegnando a respingere la causa, mentre Shein spera che questo scontro risulti in un risarcimento per le vendite perse, nell’eventuale interruzione della strategia marketing di Temu, e soprattutto delle pubblicità che citano direttamente il nome di Shein.
Temu web traffic surpassing Shein in the US pic.twitter.com/NYFJ115ntn
— God of Cookery (@Cookery_God) March 7, 2023
In questi mesi, Shein è anche di fronte a due grandi sfide finanziarie: cercare di raccogliere oltre $2 miliardi, e riuscire a quotarsi negli Stati Uniti. La causa contro Temu, disposta a dicembre al tribunale del distretto dell’Illinois, è inoltre molto simile alle numerose accuse legali per violazione di copyright a cui in passato ha dovuto rispondere Shein, essendo stata citata in giudizio - sotto il nome di Zoetop Business - da brand come Nike, Ugg, Oakley e Dolls Kill. Temu è stata lanciata da PDD Holdings a settembre come applicazione che rivende scarpe, gioielli, accessori di bellezza e per la casa, adoperando la stessa pratica di drop-shipping - l’attività di mettere in vendita un prodotto senza possederlo materialmente nel proprio magazzino - di Shein. Nonostante offra al mercato statunitense lo stesso servizio di Shein, nel mese di gennaio il valore di Temu ammontava a $192 milioni, una differenza esponenziale rispetto ai $3 milioni di settembre. Al momento, Temu ha intenzione di espandere il suo mercato in Canada, Nuova Zelanda e Australia, ed ha recentemente pubblicato un annuncio di lavoro su LinkedIn indicando la necessità di un avvocato aziendale.
Cos'è Temu?
Nato poco meno di un anno fa, nel giro di dodici mesi Temu ha avuto una crescita impressionante in tutto il mondo. Con sede a Shangai, la piattaforma è stata fondata dalla Pdd Holdings, colosso dell'economia digitale cinese proprietaria anche di Pinduoduo, esplosa nel mercato cinese grazie ad alcuni sistemi di vendita come il social commerce e il consumer-to-manufacturer, la capacità insomma di fondere social e ecommerce in un unico corpo digitale. Il successo di Temu è tale che la società ha anche una sede negli Stati Uniti. A Boston per la precisione.
Perché Temu ha dei prezzi così bassi?
Come detto, tra le novità di Temu c'è stata fin da subito l'intenzione di eliminare qualsiasi tipo di intermediario tra venditori e acquirenti. In questo modo qualsiasi venditore con sede in Cina può vendere i propri prodotti in tutto il mondo senza dover fare affidamento sui magazzini del Paese di destinazione, riuscendo così a mentenere i prezzi a un costo bassissimo. Un po' come il rivale Shein, anche su Temi è possibile trovare qualsiasi tipo di prodotto: dall'elettronica fino agli accessori per la casa, dai prodotti make-up all'abbigliamento. Come se non bastasse, la piattaforma offre spesso sconti e offerte per un periodo di tempo limitato.
Come ha avuto successo Temu?
Alla base del successo di Temu, oltre ai prezzi bassi e alle sue offerte martellanti, c'è una presenza capillare fuori dalla Cina. Come già detto l'azienda ha stabilito una sede americana, una scelta figlia dell'enorme successo dell'app negli Stati Uniti passata anche per lo spot trasmesso durante il Super Bowl. Oltre a fare affidamente sui social più tradizionali, Temu ha puntato moltissimo anche su TikTok, dove l'hashtag #temu ha più centinaia di milioni di visualizzazioni e dove, ovviamente, non mancano i video haul dove gli utenti aprono pacchi ricolmi di prodotti comprati sulla piattaforma.
Temu è sicuro?
Così come capitato con TikTok, anche Temu è al centro di discussioni sulla sicurezza. Secondo alcuni deputati americani, la piattaforma non sarebbe conforme alla legge sulla prevenzione del lavoro forzato degli uiguri, etnia turcofona di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina, mentre secondo alcuni funzionati occidentali hanno avvertito sulla possibile fuga di dati degli utenti proveniente dall'applicazione. Al momento l'app è ancora disponibile in Europa e all'orizzonte non sembrano esserci blocchi, anche se solo poco tempo fa Google ha interrotto la possibilità di scaricare l'app di Pinduoduo dai dispositivi Android.