Questo fashion month si è vestito di piume
Dal prossimo inverno le pellicce tornano nell’armadio della nonna
06 Marzo 2023
Intento a scrivere le sorti delle tendenze del prossimo autunno, questo fashion month ha dato il benvenuto a un tripudio di penne, ricoprendo spalle, braccia, seni e gambe delle modelle di Parigi, Londra, New York e Milano. Risparmieremo l’elenco - infinito, pare che le sfoggiassero anche gli uomini di Neanderthal - di tutte le volte che le piume sono apparse nella storia della moda, e ci limiteremo a ricordarvi che in ogni era sono state simbolo di status sociale e decorazione autocelebrativa, per i soldati delle crociate e i nativi americani, così come per Maria Antonietta, Cher e Renato Zero. A quanto emerge dalle ultime sfilate, durante la prossima stagione fredda torneremo a “pavoneggiarci” come i sopracitati, ma a differenza loro prenderemo ispirazione, più che dai piumaggi ricercati di volatili rari, da quello ultra dark o candido di più ordinari corvi e oche.
Primo tra tutti a portare le piume in passerella in questi ultimi anni - anche se quest'anno la collezione di Valentino è stata una delle ultime a sfilare - è certamente Pierpaolo Piccioli, che già nel 2019 aveva lanciato uno dei look più eccentrici di sempre con la collezione Haute Couture primavera estate. Per questa Fall Winter 2023 Piccioli ha riproposto dettagli piumati in modo meno vistoso, attenendosi a tinte bianche o nere decorando camicie rigorose con bordi spumeggianti, e mantenendo quello spicchio di eccentricità solo in un cappotto in piume di struzzo stile Crudelia Demon. Il look portato in passerella da Valentino in collaborazione con la make-up artist Pac MgGrath nel 2019 è stato invece ripreso da altri brand: a Milano da Moschino e Dolce e Gabbana, che lo hanno declinato in chiave punk e in lingerie, e a Londra da Richard Quinn e Burberry, offrendolo su silhouette modeste, decorando un cappotto in pizzo bianco e un avvolgente abito blu elettrico.
Anche da parte dei designer più giovani c’è stata una grande richiesta di piume. Per il suo debutto da Ann Demulemeester, Ludovic de Saint Sernin ha disegnato due look d’apertura e di chiusura monocromatici e complementari tra loro, composti da due gonne e da due lunghe piume d’oca, destinate a coprire i capezzoli delle modelle. Più strutturati erano invece i design pennuti di Dilara Finndikoglu, che ha creato un set di intimo sperimentando con un grigio tortora, e un abito a tubino con corsetto ricoperto in piume nere come i guanti in latex che lo accompagnavano. Anche i designer di Vaquera hanno unito il sexy alla morbidezza, pur sempre rimanendo su toni acromatici, ma incastrando piume di struzzo al nylon trasparente. Sono stati pochi i brand che hanno proposto rifiniture piumate di un colore diverso dal bianco e dal nero, tra cui Sportmax, che ha dato vita a una collezione su toni color albicocca, Bottega Veneta, in cui Matthieu Blazy ha splendidamente composto un cappotto in linee ondulanti e turchesi, e infine JW Anderson e Loewe, per cui il designer ha prima optato per un verde brillante, mentre per Loewe ha scelto un completo di maglietta e bermuda che imita il manto di un uccello bianco e blu, stile Picchio Picchiarello. Forse ispirati a film con protagonisti pennuti che hanno fortemente inciso sulla cultura mainstream di 10 anni fa, come Cigno Nero (2010), Birdman (2014), e anche Maleficent (2014), e Hunger Games: Catching Fire (2013), per il prossimo autunno i designer sognano un esercito coperto in manti in piume nere e bianche, non appariscenti come i costumi anni ’70 di Cher, e neanche come quelli delle ballerine del Carnevale di Rio de Janeiro, ma pur sempre sontuosi e sexy.