L’Oasi del Cashmere: il lusso sostenibile della partnership tra ZEGNA e The Elder Statesman
I due campioni del cashmere hanno unito le forze nel primo giorno della Paris Fashion Week
01 Marzo 2023
Valentina Valdinoci
Il cashmere è un simbolo di lusso da secoli, un long seller che alimenta le vendite della moda – ma in questi anni, complice l’innovazione nei processi di manifattura e gli ultimi ritrovati della tecnica, la categoria sta sperimentando una fase di crescita senza precedenti. Uno dei migliori esempi di questa fase di crescita è The Elder Statesman, giovane brand californiano rapidamente specializzatosi nella produzione di prodotti in cashmere dalle tinte psichedeliche che ha guadagnato un seguito di culto tra i giovani clienti del lusso. Proprio questo brand è stato scelto da Zegna, probabilmente uno dei leader mondiali del mercato del cashmere, per una collaborazione presentata durante la Paris Fashion Week con un’installazione immersiva. «Lavorare insieme a The Elder Statesman è stata una boccata d'aria fresca», ha detto Alessandro Sartori, direttore creativo di Zegna, che abbiamo incontrato a Parigi per la nuova presentazione. «Il mio reset del guardaroba maschile è trasfigurato dal senso californiano del lusso spensierato di The Elder Statesman. The Elder Statesman e Zegna condividono gli stessi valori e la stessa mentalità: una reciproca devozione all'artigianato, all'eccellenza dei materiali, ai maestri artigiani, alla sincronizzazione con la natura». E anche se i brand sono diversi tra loro, Zegna con la sua sartoria moderna ma chirurgicamente esatta e The Elder Statesman con la sua vivace disinvoltura, questa comune venerazione della qualità costituisce «la base perfetta per questa partnership continuativa».
Questa collaborazione si inserisce all’interno del progetto Oasi Cashmere, che rappresenta un nuovo modello di consapevolezza ambientale e aziendale. Con il mantra “crafted for tomorrow”, Oasi Cashmere diventa lo strumento ideale per la costruzione di nuove collaborazioni e conversazioni creative. L’obiettivo del brand è rendere il suo Oasi Cashmere non solo il centro della propria proposta sartoriale ma anche «un mezzo di collaborazione, un facilitatore di conversazioni creative […] divenendo una piattaforma in cui la conoscenza e la materialità possono essere scambiate menti a noi affini per espandersi verso nuovi terreni, aprendo altre possibilità ed espressioni». Altro scopo del progetto collaborativo è riaffermare il ruolo di Zegna e della sua Oasi come «un luogo di riflessione, sperimentazione e progresso artigianale». Tra le altre cose, la collaborazione era stata anticipata già nello show FW23 di Zegna visto a gennaio con un look total red dalla consistenza lanosa in cui si prefigurava l’idea di lusso wabi-sabi e rilassato di cui Greg Chait di The Elder Statesman è uno dei principali maestri.
Quanto alla collezione in sé, Sartori spiega che «The Elder Statesman ha reimmaginato gli stili tradizionali di Zegna con colori vivaci, motivi stravaganti, texture ricche e tagli rilassati». Ma è chiaro che, trattandosi di Zegna, il lavoro creativo si spinge ben al di là di silhouette e colori e si addentra nelle fibre stesse dei prodotti – fibre che fanno forse parte del più sofisticato e avanzato network della manifattura di maglieria al mondo. «L'innovazione degli abiti inizia con le fibre ed è veramente efficace solo se si tiene conto di come vengono tessute e di come vengono trattati i tessuti che ne derivano», prosegue Sartori parlando di una collezione che «allarga gli orizzonti per intraprendere nuovi percorsi stilistici e un'etica condivisa di artigianato verticale, un'idea che è parte integrante della mentalità di entrambe le aziende». È chiaro che, parlando di una collezione basata sul cashmere, avere a disposizione l’apparato produttivo di Zegna è un’occasione particolare. «Con Zegna abbiamo l'opportunità senza precedenti di creare tessuti dalla tessitura al finissaggio, creando nuove sfide per i nostri produttori e spingendoli a esplorare terre incognite. Questo ci permette di plasmare le nostre silhouette fin dalla materia, assicurandoci che il nostro impegno per l'innovazione e l'eccellenza sia radicato in ogni fase del processo», conclude Sartori. «Il risultato è un linguaggio onnicomprensivo che rappresenta davvero il progresso».