«Dinamico, contemporaneo, deciso», il nuovo lifestyle di Ferrari secondo Rocco Iannone
Il direttore creativo del brand racconta la sua collezione appena presentata a Milano
28 Febbraio 2023
Eseniya Araslanova
«Ho sempre ritenuto più interessante esplorare i processi durante il loro compiersi piuttosto che il risultato finale», dice Rocco Iannone a proposito della collezione FW23 di Ferrari presentata lo scorso sabato a Palazzo Citterio, nel cuore di Brera. La collezione si concentra sul tema della transizione, del processo in divenire – dominata da una tonalità rosa che sembra stare per trasformarsi nel rosso di Ferrari. «Nel manifestarsi di un processo, di un passaggio, di una transizione, è possibile cogliere tutto il potenziale che si può esprimere. La stessa cosa accade per il concetto di bellezza, che ho sempre maggiormente apprezzato nel suo compiersi, nel suo divenire, piuttosto che a processo concluso». È chiaro che, trattandosi di Ferrari, questi valori di bellezza debbano relazionarsi a un heritage culturale che riguarda tanto il mondo automobilistico quanto il lifestyle che circonda scuderie e competizioni come la Formula 1. Per questo la bellezza di Ferrari secondo Iannone è legata «al suo design, alle sue linee sensuali, ai suoi volumi assoluti e all’equilibrio delle forme» che si esprime, poi, in una nuova transizione, «in quel processo di accelerazione che la proietta verso la velocità», una bellezza in movimento. Non potrebbe essere uno show di Ferrari, poi, senza una comunicazione diretta tra il mondo dei materiali automobilistici e della moda. Il tutto avviene entro i confini «della missione di eco-compatibilità e riduzione dell’impatto ambientale proprie di Ferrari».
Qualche esempio? Tessuti riciclati, pelle cruelty-free ma anche «il Q-Cycle satin, un materiale certificato di ultima generazione derivato dalla trasformazione degli pneumatici di scarto. Grazie all’azione del calore, dalla gomma nasce l’olio di pirolisi che poi porta alla creazione del poliammide compositivo del tessuto. Con questo processo limitiamo il consumo di acqua e le emissioni di CO2, garantendo al tempo stesso ottimi livelli sul piano del comfort e delle prestazioni». Un avanzamento tecnico che rientra comunque nel bilancio complessivo dell’estetica della collezione e del brand: «Nell’etica estetica di Ferrari, la sostenibilità è essa stessa un’espressione di bellezza, perché l’eleganza risiede anche e soprattutto nel modo in cui si decide di produrre, di contenere il nostro impatto, di cercare soluzioni coerenti e responsabili che possano contribuire alla circolarità e al prolungamento del ciclo di vita di materiali che già esistono». Capo-simbolo della collezione, presente sin dall’ingresso di Ferrari nella moda è la tuta «che non solo è la più naturale interpretazione del “landscape Ferrari” nel territorio fashion, ma che in questa stagione si esprime in ben 6 look attraverso trattamenti e approcci estetici differenti: dalla pelle gommata la Q-Cycle satin, fino ad arrivare alla versione totalmente ricamata». Ma l’intera collezione ha rappresentato in definitiva nuove e diverse applicazioni del lessico e della narrativa di Ferrari che «includono la rivisitazione del workwear, molto vicino al mondo Ferrari, che si innesta nel tailoring per contaminarlo. E poi l’uso del colore, l’iconico rosso Ferrari colto in uno stadio precedente, prima che diventi rosso, come rosa dinamico».
Questo dialogo tra elementi diversi si svolge non solo tra il mondo automobilistico e la moda, ma anche tra la collezione che viene presentata e il suo setting. «Per la presentazione della collezione FW 23/24 abbiamo scelto Palazzo Citterio, un luogo di storia, simbolo della bellezza dell’arte italiana settecentesca, e come moderna architettura di design industriale che ben rappresenta il connubio tra sentimento artigianale e progresso tecnologico al cuore delle nostre collezioni», spiega Iannone. Una location d’eccezione i cui valori non hanno bisogno dei essere “aumentati” tramite un set design ma che invece dialoga trasparentemente con tutta la collezione, comunicando anche quella funzionalità iper-sofisticata che il designer ha infuso nelle sue collezioni. «Per quanto riguarda l’allestimento, la volontà di esaltare il lavoro fatto sulla collezione e di rappresentare la location senza camuffamenti ci ha portati ad una scelta scenografica estremamente pulita e razionale volta a valorizzare al massimo i capi». Una collezione, dunque, che esemplifica il desiderio di muoversi in avanti, quasi una meta-riflessione sul brand Ferrari che crea un’immagine di sé proiettata nel mezzo del progresso. Quando gli chiediamo come immagina il futuro del brand, Iannone è sicuro, risponde con solo tre parole: «Dinamico, contemporaneo, deciso».