Come funziona il mercato d'aste di alta moda?
A Londra arriva la vendita del guardaroba personale di Vivienne Westwood
23 Aprile 2024
Per molti, Vivienne Westwood è un corsetto rococò, il Globo del Sovrano dei gioielli della corona, il colore rosso, le spille da balia, e ancora i Sex Pistols, l’irriverenza delle sue prime boutique, l’attivismo ambientale. L’immaginario della stilista, a volte elegantemente confezionato, a volte volutamente rabberciato, ha costruito nel tempo un universo esteriormente scontroso che al suo nocciolo conserva una positività inclusiva e sorridente, guardando ai problemi sociali come un ostacolo da affrontare, non da schivare. Mentre i progetti avviati da Westwood contro il cambiamento climatico continuano ad evolversi nel tempo, anche dopo la sua scomparsa, i suoi abiti restano fermi nel tempo, disegni e tessuti apparentemente immobili. Apparentemente, diciamo, perché la sua eredità è ben tenuta in vita da designer come Marc Jacobs - che ha reso omaggio alla stilista nel suo ultimo show SS23, citando le linee create da Westwood nei suoi look con grande rispetto - e dal lavoro di musei e case d’asta, che occupandosi della manutenzione dei suoi pezzi più pregiati con altissima dedizione, li trasformano in opere d’arte. A più di un anno dalla scomparsa di Vivienne Westwood, Christie's Auctions inaugurerà quest'estate la vendita del guardaroba personale della stilista. Vivienne Westwood: The Personal Collection ripercorre la vita della designer inglese in oltre duecento partite che esplorano alcuni dei momenti più decisivi della sua carriera, nella moda come nell'attivismo ambientale, partendo dal 1983. La casa d'aste ha dichiarato che il ricavato delle vendite sarà devoluto alle associazioni Fondazione Vivienne, a Amnesty International e a Medici senza frontiere, come anche a The Big Picture - Vivienne's Playing Cards, un progetto della Fondazione Vivienne per raccogliere fondi per Greenpeace. In un'intervista con il Guardian, il collections director Adrian Hume-Sayer ha commentato: «Questa vendita è senza precedenti e sarà sempre senza eguali. Il guardaroba personale del più grande stilista britannico di sempre è davvero incredibile. È una cosa che capita una volta nella vita». Ma come si dà un valore monetario agli abiti di un’artista?
«Come per tutte le altre forme d'arte, quando uno stilista scompare, il suo lavoro aumenta di valore», ha spiegato Lucy Bishop, specialista e banditrice di Kerry Taylor Auctions, «l’aumento di valore, tuttavia, non è sempre così grande come si crede». Nata nel 2003, la casa d’aste è stata lanciata da Kerry Taylor specializzandosi in costumi antichi e stabilendosi fin dagli inizi come pioniere di fama internazionale nel suo settore. Tra le numerose aste di grande risonanza a cui ha lavorato Bishop emergono la vendita dei guardaroba di personaggi di spessore, come Princess Diana, Björk, Amy Winehouse, e Winston Churchill, oltre che le vendite biennali "Passion for Fashion", che presentano ai clienti una selezione di haute couture da esposizione contemporanea e d’epoca. Secondo Bishop e la casa d'aste, la scomparsa di una grande designer come Westwood rappresenta certamente un evento amaro, ma anche un aumento significativo del lavoro. Negli ultimi anni, in seguito alla scomparsa di designer rinomati come Issey Miyake, Karl Lagerfeld e Hubert de Givenchy, sono stati musei e aziende come quella di Kerry Taylor e Christie's ad avere il compito di rendere onore al loro lavoro, offrendo al pubblico e a potenziali investitori l’opportunità di ammirare da vicino il loro lascito. «Quando muore uno stilista importante, abbiamo un grande numero di persone che ci contattano per mettere in vendita i loro pezzi», ha spiegato Lucy Bishop, «ma i primi lavori di Vivienne Westwood sono sempre stati ambiti e di grande valore».
Secondo i dati delle aste passate, il grande interesse che da anni la Gen Z nutre per lo stile Punk ha aiutato in modo significativo ad accrescere il valore dei design firmati Westwood, grazie alla loro popolarità sui social dove media come l’anime giapponese Nana - che racconta le vicissitudini di una band punk interamente vestita Westwood - hanno riscosso grande successo. «Negli ultimi due anni Vivienne Westwood ha registrato un aumento della domanda per i suoi modelli degli anni '80 e '90, in particolare per i suoi corsetti», ha spiegato Bishop, «È stato meraviglioso vedere una nuova generazione scoprire e apprezzare il suo lavoro». In seguito alla forte richiesta, i pezzi disegnati firmati Westwood hanno subito una notevole crescita, che secondo le previsioni di Bishop è destinata a svilupparsi ulteriormente. «Sarà interessante vedere che risultati otterranno i pezzi della Westwood». Il prezzo di partenza degli indumenti disegnati dalla stilista britannica, come del resto tutti gli abiti e accessori che sono stati messi all’asta da Kerry Taylor in passato, verranno stabiliti «in base all’esperienza e alle aspettative realistiche del mercato».
In quanto, come nel mondo dell’arte, Kerry Taylor e Christie's vendono abiti per conto di terzi, è difficile per loro poter prevedere cosa gli capiterà tra le mani nei prossimi mesi, e soprattutto quale sarà il fortunato a portarlo nel loro studio - anche se l'asta di oggetti personali di Vivienne Westwood che si terrà quest'estate a Londra sarà curata dal marito della designer, Andreas Kronthaler. L’eredità di Westwood è vasta, e ha colorato dagli anni ’70 ad oggi la storia della moda con un’originalità straordinaria, dettata da una forza motrice che tocca la vita di poche persone: la ribellione. Racchiudere in poche parole o immagini il suo lascito è impossibile, perché la sua carriera è stata contrassegnata da elementi contrastanti come l’eleganza estrema dei suoi abiti e la tenacia irrefrenabile con cui la Dama del Punk ha portato le subculture alla ribalta nell’alta moda. Ciò che è certo è che, se oggi possiamo parlare di inclusione anche in un ambiente elitario e notoriamente snob, se la moda è finalmente riuscita a trovare uno spazio per le cause ambientaliste, è grazie a lei. Westwood non ha smesso mai di credere in un futuro migliore, dimostrandolo attraverso i vestiti, le sue proteste, e le sue parole, come quelle citate da Marc Jacobs nello show dedicato alla designer scomparsa: «La moda migliora la vita, e penso che sia una cosa bella e generosa da fare per gli altri».