La musica come couture, intervista a BFRND
Tra moda e musica, abbiamo parlato con Loïck Gomez in occasione dell'uscita di Elephant
27 Gennaio 2023
La prima volta che ho incontrato BFRND a Trieste in compagnia del marito Demna, a colpirmi non era stata l’altezza vertiginosa - accentuata da un paio di Balenciaga Hard Crocs ai piedi - o l’immancabile full look Balenciaga, ma il carattere schivo e timido in totale contrasto con la sua musica. «È come una terapia. Attraverso la musica racconto la mia storia, i miei sentimenti, le mie esperienze e le mie fantasie. Non c'è niente che mi rappresenti di più» mi dice quando iniziamo a parlare del suo rapporto con la musica. All’anagrafe Loïck Gomez, inserire BFRND all’interno di una categoria è pressoché impossibile: musicista, sicuramente, ma anche modello e volto di diverse campagne di Balenciaga. «Il mio primo disco è stato Reise Reise dei Rammstein nel 2004, avevo dodici anni ed è stata la prima band a farmi capire che tipo di musica mi piacesse» racconta quando gli chiedo da dove è partito il suo amore per la musica, passato, dopo il disco dei Rammstein, al suo primo concerto, nel 2007. «Sono andato a vedere i Punish Yourself. Non ne sapevo molto, all’epoca avevo ascoltato alcuni dei loro pezzi più commerciali in una compilation presa in un magazine metal. Il concerto è stato rivelatore: tutta la band era a torso nudo e il loro corpi erano ricoperti di vernice UV facendoli somigliare a degli alieni post-apocalittici.»
Da lì la visione di BFRND sul suo futuro è stata piuttosto chiara - «Quel giorno ho capito che volevo stare su un palco a suonare la mia musica» mi dice. Un futuro che però non comprendeva ancora una carriera nel mondo della moda. «Ho iniziato ad interessarmi al mio stile quando ho scoperto la musica metal lasciandomi influenzare dallo stile unico delle band» - mi racconta quando gli chiedo quando ha iniziato ad avvicinarsi alla moda - «All’epoca non mi ero mai interessato a quel mondo, preferivo prendere dei vestiti normali e customizzarli: mi servivano solo degli abiti neri, un paio di forbici e del borotalco per far sembrare tutto distrutto e sporco. Se guardi il mio look al Met Gala del 2021 ti rendi conto che non è cambiato nulla.» Prima di quel giorno - quando Demna si presentò completamente mascherato mandando la stampa in tilt - c’è stato l’incontro con il direttore creativo di Balenciaga nel 2016, e il matrimonio in Svizzera un anno dopo, ma soprattutto il coinvolgimento di BFRND nel processo creativo del brand, portandolo a contribuire agli show componendone la colonna sonora. «Quando Demna mi ha chiesto di iniziare a comporre della musica per i suoi show stava diventando sempre più concettuale ed usare dei brani già esistenti non era più abbastanza» mi racconta. «È come la couture, invece di scegliere la taglia di una maglia che andrà bene per te come per tanti altri ne realizzi una su misura sul tuo corpo. Il mio compito è quello di adattarmi perfettamente alla visione di Demna e di tradurre la sua collezione in suono.» Elephant, l’EP uscito lo scorso ottobre, si muove proprio in questa direzione raccogliendo la colonna sonora dello show Spring 2023 andato in scena a Parigi in un vero e proprio mare di fango. «È importante capire che tutte le colonne sonore che creo nascono unicamente per gli show. Parto dal mood e dalla storia, solitamente Demna inizia a spiegarmi la collezione sapendo già che tipo di genere musicale si adatterebbe meglio» racconta spiegandomi le differenze nel processo creativo che porta alla nascita della colonna sonora per uno show, che descrive quasi come un lavoro corale in cui risponde prima di tutto alle esigenze della collezione e del suo creatore.
Qualcosa di totalmente diverso a quanto accade quando BFRND scrive per sé stesso, un momento in cui è «l’unico a decidere come sarà il risultato finale» mi dice. Una libertà che nasconde insidie però, legate soprattutto al rapporto quasi terapeutico che BFRND ha con la sua musica, capace di metterlo davanti alle sue insicurezze, lontano dalla guida di Demna presente durante le produzioni per gli show di Balenciaga. A partire dal 2017 - anno in cui ha creato la sua prima colonna sonora per uno show del brand, il lavoro di BFRND ha contribuito attivamente a rendere sempre più importante la musica all’interno delle sfilate, un lavoro che prima era affidato a «DJ che selezionavano delle canzoni già esistenti». «Adesso i brand hanno capito che la musica può rendere uno show unico. Vorrei che ci fosse più voglia di rischiare, tutto quello che fanno le altre case sembra molto "sicuro" e questo non mi entusiasma molto.» In attesa di scoprire la soundtrack del prossimo show, BFRND sta iniziando a lavorare sulla possibilità di andare in tour, portando la sua musica in giro per il mondo mantenendo però un approccio unico. «Per me ripetere lo stesso show in continuazione in giro al mondo significa non offrire nulla di unico al pubblico. Vorrei fare meno concerti ma creando qualcosa di indimenticabile. Esibirmi in posti in cui solitamente non andremmo per un concerto.» Con queste premesse, non possiamo che aspettare con ansia il momento in cui sentiremo nuovamente la musica di BFRND: in passerella e in concerto.