La fama, la moda, New York: intervista a Serena De Ferrari

Serena De Ferrari, protagonista del nuovo editoriale di nss galleria e icona napoletana per la famosa serie Mare Fuori, sembra una diva della Vecchia Hollywood mentre gira per le strade di Roma, scappando dai paparazzi. Sullo sfondo dei Parioli, di un mini-market, di un attico barocco che affaccia su Castel Sant’Angelo, il suo viso tanto angelico da sembrare alieno si adatta a ogni contesto e catalizza l’attenzione. È alla mano, spigliata, ride e subito dopo si ricompone porgendo il viso alla camera. Vestita Dolce&Gabbana, Acne Studios, Blumarine, Sportmax in un mix massimalista di accessori y2k si muove a suo agio entusiasta di quegli outfit che definisce “molto suoi”. L’attrice torinese di nascita ma adesso a Roma stabilmente per lavoro, ci racconta la sua vita tra Italia e America, musica e recitazione, esperienze di vita intense e un futuro luminoso.

Attrice per The Bunker, Game Zero e Mare Fuori, cantante lirica e anche ballerina nel video di Venere e Marte di Marco Mengoni, Takagi, Ketra e Frah Quintale. Sei una persona piena di talenti, ma quale delle tue passioni ti rappresenta di più? Quale definiresti la tua vocazione?

Sicuramente la mia vocazione principale è la recitazione che ho scoperto quando studiavo Opera Performance a New York. Mi sono subito appassionata e incuriosita di come sarebbe stato  recitare per davvero, da lì è nata la mia passione. Poi c’è la musica, che sarà sempre parte di me. Ho iniziato a suonare quando avevo 4 anni, ho frequentato per tanti anni il conservatorio prima in Italia e poi a New York, sviluppando una passione per la musica barocca e rinascimentale. Sarebbe fighissimo un giorno interpretare il ruolo di una musicista, quando finalmente si decideranno a fare un film su Bach.

Ho letto che il tuo personaggio in Mare Fuori, Viola, è tratto dalla storia vera di una ragazza detenuta a Nisida e so che per prepararti al ruolo hai incontrato diversi detenuti. Hai incontrato la vera Viola? Cosa hai provato e come ha influenzato il tuo approccio al ruolo?

Sì, ho incontrato la vera Viola. Ero un po’ scettica all'idea di incontrare di persona qualcuno che ha fatto cose tanto tremende, ma sapevo che non sarei mai stata recitativamente all’altezza se non avessi preso spunto da una persona che ha davvero fatto e vissuto tutto questo nella vita. Ricordo che si leccava le ciocche dei capelli e ingrandiva le pupille a comando, era evidente avesse un forte disturbo mentale, ma, nonostante la Viola che vedete in Mare Fuori sia in gran parte romanzata, mi sono ispirata molto all’originale. Sono dovuta entrare nel mio posto più buio per rappresentare Viola al meglio, tanto che adesso, arrivati alla terza stagione, riesco persino ad empatizzare con lei. Capisci che le persone non nascono così ma ci diventano.

Qual è il tuo rapporto con la moda?

Adoro la moda, definirei il mio stile stravagante e fuori dagli schemi. Ricordo che a New York ero nel pieno del mio periodo punk, andavo in giro con mille parrucche coloratissime e lenti a contatto diverse, ero libera di esprimermi come preferivo e nessuno batteva ciglio quando mi incontrava per strada. Qui in Italia mi guardano strano, ma se potessi mi vestirei tutti i giorni come Julia Fox o in full look Versace. 

Come è cambiata la tua vita dopo il successo? Ti senti cambiata?

Mare fuori è stato un fenomeno mediatico, nessuno di noi si aspettava questa fama, e se a Roma mi riconoscono a Napoli non riesco a fare due passi senza essere fermata. Sui social ci sono gli hater come ci sono quelli che ti idolatrano - cosa che chiaramente fa piacere - ma cerco di tenere i piedi per terra. Adesso c’è la fama ma non è detto che tra qualche anno si ricordino ancora di me. Vivendo a New York mi sono resa conto che siamo tutti formiche, che nessuno di noi è abbastanza popolare da ritenersi superiore a qualcun altro. Non vale la pena di pomparsi l’ego.

So che sei stata una delle protagoniste di un episodio viralissimo e che ha fatto molto discutere, la scena del bacio interrotto da una suora. Quale pensi sia stato il reale impatto di questo avvenimento, ma soprattutto, come ti sei sentita al riguardo?

Non amo parlare di quell’episodio sinceramente. Ho postato il video perché in un certo senso la cosa era anche ironica, ricordo che stavamo scattando per un magazine quando una suora impazzita è venuta a dividerci. La mattina dopo mi sono svegliata e il filmato era ovunque, ripubblicato da tutti, mi chiamavano per fare interviste, scrivevano articoli lunghissimi. Non ho voluto dare ulteriore adito alla questione, né sottolineare il bigottismo tristemente noto della realtà italiana né tanto meno scagliarmi contro una donna anziana. Certo, è impensabile che nel 2022 succedano ancora queste cose, ma sento che il nostro mondo è diverso rispetto a quello dei nostri nonni, che stiamo cambiando le cose in meglio.

Hai svolto parte dei tuoi studi a New York. Cosa ti ha lasciato questa esperienza nella grande mela? Dove e come ti figuri, oggi, il tuo futuro?

New York è la mia città e sono sicura che ci tornerò. Purtroppo per motivi burocratici è un casino al momento e so che vivere lì non è per tutti, ma è un’esperienza che va provata. Ho avuto modo di conoscere persone da tutto il mondo e ritrovarmi nelle situazioni più disparate. La vita è veloce, caotica, a nessuno importa niente di nessuno, è una città bellissima e complicatissima, tanto che Roma, in confronto, mi fa sentire claustrofobica. So che il mio futuro è lì ma so anche di dover diventare la versione migliore di me stessa per viverla al meglio.