Vedi tutti

Alessandro Michele ha lasciato Gucci

Il divorzio è arrivato dopo circa otto anni dalla sua nomina

Alessandro Michele ha lasciato Gucci  Il divorzio è arrivato dopo circa otto anni dalla sua nomina

UPDATE 23.11.22: Dopo i rumor circolati in mattinata, nella serata è arrivato l'annuncio ufficiale della separazione tra Alessandro Michele e Gucci. «Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere» ha dichiarato il designer romano. «Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un'azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa.» Michele lascia il brand dopo circa otto anni dalla sua nomina nel gennaio del 2015, scelta propiziata da Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci.

«Ho avuto la fortuna di incontrare Alessandro alla fine del 2014» ha detto Bizzarri. «Da allora abbiamo avuto il piacere di lavorare fianco a fianco, mentre Gucci tracciava il suo percorso di successo, nel corso di questi ultimi otto anni. Voglio ringraziare Alessandro per il suo impegno ventennale in Gucci e, per la sua visione, dedizione e amore incondizionato per questa Maison unica, negli anni da Direttore Creativo.» Nell'annunciare il divorzio, Gucci ha specificato che sarà il team creativo del brand a portare avanti la direzione creativa della Maison fino all'annuncio di una nuova organizzazione.

Secondo WWD Alessandro Michele sarebbe prossimo a lasciare la direzione creativa di Gucci. Citando una fonte anonima interna al gruppo Kering, il sito racconta che al designer romano sarebbe stato chiesto «di dare inizio a un forte cambiamento generale nel design» per rilanciare l’immagine di Gucci, cambiamento che a quanto pare non solo non è arrivato ma che avrebbe portato François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato di Kering, a valutare un cambio di passo per il brand di punta del gruppo.

Non sarebbe il primo colpo di scena per un brand Kering. Un anno fa era stato Daniel Lee ad abbondonare la direzione creativa di un altro brand del gruppo, Bottega Veneta. La stessa cosa potrebbe succedere adesso a Michele, alla guida del brand a gennaio 2015 nominato da Marco Bizzarri una settimana dopo l'addio di Frida Giannini. Lo stesso Bizzarri però non sarebbe più un forte sostenitore del designer dopo che la «la luna di miele è finita e il rapporto non è più forte come prima». Un indizio potrebbe arrivare dall'assenza di Michele a Seoul in occasione della ripetizione della sfilata Cosmogonie di Gucci, prevista per il 1° novembre, annullata in seguito ai tragici eventi della città sudcoreana.

Dopo la sua nomina a direttore creativo nel 2015, Gucci ha registrato una crescita superiore al 35% per cinque trimestri consecutivi entro il primo trimestre del 2018, spingendo Bizzarri a fissare un obiettivo di fatturato di 10 miliardi di euro per il marchio nel giugno dello stesso anno. Tuttavia, il mese scorso Kering ha riferito che Gucci ha continuato a sottoperformare rispetto agli altri marchi del gruppo, anche se le vendite organiche sono aumentate nel terzo trimestre. Il fatturato del marchio italiano è stato di 2,6 miliardi di euro, con un aumento del 9% a parità di perimetro, dopo un aumento del 4% nel secondo trimestre. Questo risultato è stato leggermente inferiore alle stime degli analisti, che prevedevano un aumento del 10% delle vendite. Quando Bizzarri aveva assunto il ruolo di CEO da Gucci nel 2015, la scelta di nominare Alessandro Michele «è stata la più ovvia» per arrestare il declino dei risultati di Gucci di allora. E ora la questione non sembra essere così diversa dal 2015, anche se Gucci è profondamente cambiato.