Esiste ancora un dress code per l'ufficio?
Se ne discute su TikTok, dove la Gen Z è pronta a portare crop top e minigonne nel mondo del lavoro
21 Novembre 2022
Un completino intimo trasparente nei toni del giallo. Una giacchetta a maniche corte da portare aperta, sopra il reggiseno. Una minigonna bianca. Calze al ginocchio gialle. Mocassini neri. Il tutto corredato dalla caption "It's giving business woman". È questo video pubblicato da Dani Klaric, arredatrice d'interni e direttrice creativa da oltre un milione di follower su TikTok, ad aver riacceso la domanda su quale sia il look adatto per l'ufficio, che non tradisca troppo il proprio gusto personale. Mentre è la stessa Klaric a dichiarare nel video "Like, who's gonna stop me?", le decine di commenti che recitano "HR will", le risorse umane, rivelano che regole definite e dress code altrettanto specifici continuano a esistere.
@daniklaric it’s giving business woman @savagexfenty #savagexambassador original sound - dani klarić
Per quanto volutamente ironico e stravagante, il video virale di Klaric ha riportato al centro della conversazione la riflessione sull'esistenza o meno di un office attire, di un guardaroba dedicato e appropriato per la vita lavorativa, anche all'indomani della pandemia, tra chi è tornato definitivamente in ufficio e chi non ha più detto addio allo smartworking. E se una certa rilassatezza estetica si è rivelata una conseguenza inaspettata e gradita dell'emergenza sanitaria, è pur vero che esistono settori in cui il dress code riveste ancora un ruolo di primo piano, anche solo a livello di percezione e immagine, dalla finanza alla legge.
È stata un'altra tiktoker, Pretty Critical, esperta di moda con un passato lavorativo nel business formal, a sottolineare come in diversi e-commerce regni una certa confusione nella categoria work attire, che dovrebbe invece vantare pochi e classici protagonisti. Secondo la creatrice americana, molti degli outfit proposti sembrano pensati da qualcuno che non ha mai lavorato in un vero ufficio (la fashion industry, per forza di cose, non potrà mai rientrare nel classico dress code lavorativo). Reformation, ad esempio, inserisce sotto la definizione business casual abitini baby doll, vestiti con la schiena scopera, top con cut out, pantaloni cargo, cardigan tenuti insieme da un solo bottone (simili al modello diventato virale di Jacquemus). In un altro video intitolato Workwear That Will Get You Fire, PrettyCritical analizza la sezione work attire di Revolve, in cui vengono inseriti completi composti da blazer e shorts, sandali completamente trasparenti, crop top e minigonne.
@prettycritical Replying to @BAE more workwear that will get you fired #fashion #officewear #officefashion #reformation #shopping #workwear #officestyle original sound - prettycritical
Qualcuno ha definito questo fenomeno office attire cosplay, perché più che uno stile reale e riconosciuto si tratta di un'idea astratta di ciò che sarebbe bello poter indossare al lavoro, o ciò che indosserebbero i personaggi di una serie Netflix, solitamente impiegati in posti progressisti e all'avanguardia.
La confusione è ampia e generalizzata, ma d'altra parte qualcuno potrebbe obiettare che ormai le professioni che richiedono gonne sotto al ginocchio o completi giacca e cravatta si contano sulle dita di una mano, in particolare nel mondo post pandemico, dove anche le call più importanti vengono discusse in tuta (o al massimo con una camicia e un paio di boxer da nascondere alla telecamera). Tuttavia, come ha sottolineato un recente articolo del New York Times, la questione continua ad essere molto sentita, soprattutto dalla Gen Z, che si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro, e per cui il guardaroba da ufficio è il frutto di diverse considerazioni. "Il tradizionale dress code da ufficio non esiste più da tempo. Tatuaggi, jeans e sneakers sono ormai la norma in molti luoghi di lavoro. Persino colossi della finanza come Goldman Sachs e JPMorgan Chase negli ultimi anni si sono "rilassati", prendendo atto di una moda più casual. [...] Se i crop top siano appropriati per l'ufficio dipende da a chi lo si chiede, ma sembra che molte aziende non siano particolarmente preoccupate da questi sviluppi", ha scritto sulla testata americana Gina Cherelus.
Diversi giovani lavoratori intervistati dal NYT hanno ammesso di non volere e di non potersi permettere un intero guardaroba dedicato all'ufficio. Per sopperire a questa mancanza molti preferiscono adattare abiti già nel loro armadio alla vita lavorativa. Un crop top può diventare professionale se abbinato a pantaloni a vita alta e un blazer oversize che lo nasconda in caso di necessità; una minigonna, solitamente sfoggiata a cena o in un club, può diventare appropriata per un meeting se indossata con calze coprenti e kitten heels. Altri Gen Zers, invece, riconducono la questione ad un fatto di identità, al non voler rinunciare al proprio io, e al proprio gusto, per il posto di lavoro, sfidando in qualche modo lo status quo.
È chiaro che la performance lavorativa di un dipendente non ha nulla a che fare con i vestiti che indossa, ma senza dubbio una certa estetica condivisa, sebbene non imposta, può fare la differenza, a livello di percezione e immagine (nel bene e nel male). È davvero una battaglia che vale la pena combattere quella che ha come obiettivo finale la libertà di indossare un crop top in ufficio?