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C’è un nuovo, spettacolare film sulla musica di David Bowie

Si chiama “Moonage Daydream” ed è il risultato di sette anni di lavoro creativo

C’è un nuovo, spettacolare film sulla musica di David Bowie Si chiama “Moonage Daydream” ed è il risultato di sette anni di lavoro creativo

C’è un mantra che viene ripetuto ciclicamente nel nuovo documentario di Brett Morgen, Moonage Daydream, incentrato sulla figura universale di David Bowie: «Tutto è transitorio». Meditando sulla caducità dell'esistenza artistica di un individuo nell'ambito di una considerazione ascetica della vita, considerato da Bowie come un prodotto di immaginazione dello spettatore stesso, Morgen naviga nella transizione evolutiva del Duca Bianco coinvolgendo lo spettatore al centro del flusso esperienziale. David Bowie è stato il trascinatore di tutto, dove la vita ha sempre inizio. Non solo ha prodotto la musica più interessante e significativa del mondo contemporaneo, ma ha anche creato costumi di scena, copertine di dischi, scenografie e video innovativi e iconici. Per Vittoria Broackes, direttrice della London of Design Biennale e co-curatrice della mostra David Bowie Is, la capacità unica di Bowie è stata sempre quella di comprendere il pubblico e di anticipare la tendenza nei vari media. Egli non era solo consapevole di ciò che voleva comunicare ma anche di ciò che veniva effettivamente recepito.

 

La tridimensionalità della sua musica doveva assumere carattere, forma, corpo, tanto da spingere il pubblico ad assumere la sua forma canzone come stile di vita: «Espressione illustrativa e pittorica del mondo circostante». Impiegando due anni per familiarizzare con milioni di pezzi d'archivio, Morgen ha sviluppato un senso intuitivo su quali materiali utilizzare e come si sarebbero proiettati sulla percezione dello spettatore, lavorando anche sull’esperienza sensoriale e sonora come avveniva già nell’esibizione David Bowie Is che guidava il pubblico nei meandri della sua mente mediante la fusione di più composizioni. Attraverso i ritagli di molteplici sequenze tratte da documentari e interviste Morgen cattura la centralità dell’esperienza metropolitana per Bowie a partire dalla periferie di Londra in cui nasce e si sviluppa la figura di Ziggy Stardust, manifestazione umana di un essere alieno che cerca di trasmettere un messaggio di speranza alla specie umana destinata all’estinzione; l’alienazione di Los Angeles, in cui ogni star viene travolta dalla sua oscurità, sino alla rappresentazione del Duca Bianco espressione dell’architettonicità di Berlino, il cui stile secondo la curatrice e scrittrice Oriole Cullen venne direttamente ispirato dall’abbigliamento che si trovava nei cabaret di Berlino durante la Repubblica di Weimar .

 

«Il montaggio non lineare di Morgen funziona in controtendenza con la cronologia lineare del film. Questa struttura complessa è appropriata, poiché ritrae la fluidità temporale che Bowie ha rappresentato in cinque decenni e con diversi mezzi [...[. Essere in transito era un tema importante nella vita di David e rispecchiando il suo processo creativo, l'approccio replica anche il trattamento del tempo dell'artista come mezzo e la sua propensione per i viaggi nel tempo. Le sue canzoni, i suoi video musicali e le sue esibizioni ritraggono un transito costante e vertiginoso tra passato, presente e futuro». Per Lisa Perrot, docente di Screen e Media Studies dell’University of Waikato e autrice del libro David Bowie and The Art of Music Video, è proprio la conformazione artistica di Bowie a spingere la forma documentaristica musicale al di là delle convenzioni. Morgen combina lo stile documentaristico con l'estetica dei video musicali e i metodi di assemblaggio surrealisti per creare una nuova forma di trasmissione, destrutturando il mito nelle sue molteplici forme. «Morgen tratta Moonage Daydream come un arazzo audiovisivo, intrecciato da numerosi materiali d'archivio: canzoni, registrazioni vocali, fotografie fisse e filmati derivati da video musicali, dando vita a questi elementi punteggiandoli con nuovi e differenti effetti sonori e visivi. In questo modo riesce a radicare il film nella realtà e la sua crudezza e l'accresciuta vicinanza di queste proiezioni migliorano l'esperienza sensoriale. il film permette a Bowie di raccontare la sua storia attraverso le sue parole e la sua arte».

 

Come ha detto lo stesso Morgen: «Se assorbi Bowie nelle vene per sette anni, probabilmente sarai una persona migliore rispetto a quando hai iniziato. È come avere un'altezza naturale, voglio dire, è come se le endorfine fossero tutte allerte. Non sarei mai arrivato a quella prospettiva senza abbracciare i suoi insegnamenti, la sua filosofia verso la creazione. Bowie ci ha invitato come fa il kabuki (una delle principali forme di teatro tradizionale giapponese), a progettare e riempire gli spazi vuoti. E così ho cercato di creare un film in quel modo. Abbiamo tutti il ​​nostro Bowie. Tu hai il tuo Bowie, io ho il mio Bowie. Volevo che la tela riflettesse su ogni spettatore il proprio Bowie e, in definitiva, se stessi». L’artista che ha saputo al meglio trasporre la sua arte attraverso il suo corpo creando un impatto senza precedenti su molte generazioni di adolescenti. Mentre ogni nuova generazione riscopre incarnazioni e personaggi, il mondo della moda trova ripetutamente in Bowie e nelle sue immagini: «Il punto in cui stile, metamorfosi, esibizione e presentazione convergono».