Anche questa è una borsa
La trash bag di Balenciaga è già virale
11 Agosto 2022
Che Balenciaga abbia un’innata, o quantomeno evidente, propensione al troll è un dato di fatto: dopo il debutto di una borsa pressoché identica alla shopping bag di Ikea nel 2017 e le più recenti sneaker distrutte, è la volta della trash bag presentata durante lo show per la collezione FW23. Borsa che, senza troppo spingendosi in là con la fantasia, è destinata a risultare piuttosto divisiva. Da una parte chi, adepto della filosofia anti surrealista di Demna, sarà disposto a spendere 1.790$ per una borsa chiaramente ispirata a un sacco per la spazzatura e dall’altra chi, disgustato dall’idea di sborsare una cifra del genere per un item così poco chic, preferirà muovere una critica. A cui Demna, peraltro, ha già la risposta pronta: «Non potevo perdere l'occasione di realizzare il sacco della spazzatura più costoso del mondo. Perché chi non ama uno scandalo della moda?», ha spiegato.
Tralasciando il fatto che la trash bag è in pelle di vitello e disponibile in 4 colorazioni, il motivo per cui questa borsa ci aveva colpito era un altro: durante la sua prima apparizione, la borsa si trovava tra le mani di modelle e modelli in mezzo a una tempesta di neve, (co)stretti in abiti aderenti e sacchi neri pieni di cose. Una messa in scena che è andata a coincidere con lo scoppio della guerra in Ucraina e pertanto carica di un significato politico e di denuncia particolarmente sentito da Demna. La moda, in questo discorso, non è stato che il canale narrativo di una visione tanto personale quanto urgente: raccontare quanto la realtà possa essere cinica, spietata e priva di fronzoli. E, anche se di fronzoli questa borsa dovrà farsene inevitabilmente carico - non escludiamo che possa diventare persino una it bag della prossima stagione - è la sua narrazione a risultare d’impatto. Spostare il patinato del lusso su questioni politiche e attuali con un tono spesso informale e asciutto è l’esercizio stilistico a cui Balenciaga ci sta abituando. Demna gioca con i valori ed è un direttore creativo conscio del fatto che l’intrattenimento viene prima del prodotto, anche se ineccepibile sotto un profilo del design e della qualità. Motivo per cui anche la trash bag, per quanto discutibile come concept, rimane una borsa di lusso.