Le ricerche per il denim sono aumentate del 54% su Vestiaire Collective
Il merito è anche delle fashion week
29 Luglio 2022
Le fashion week hanno un impatto mediatico che, ormai, va ben oltre l’occupare pagine di magazine e riviste. L’atmosfera artefatta delle passerelle, però, va a confluire direttamente lungo le strade e i feed affamati di trend e novità. Vestiaire Collective, l’app leader al mondo per la moda pre-loved con più di 5 milioni di articoli provenienti da oltre 80 Paesi, ha svelato i dati di ricerca in riferimento a luglio 2022: la query “denim”, non a caso, ha registrato un aumento del 54% rispetto al 2021. Per la Fashion Week di giugno, Dolce & Gabbana ha presentato una collezione che ha fatto del denim distressed il testamento definitivo della rivisitazione degli anni 2000.
Non che il denim non sia stato centrale a Parigi: Loewe ha creato una variante di jeans ricoperti di erba e Ami Paris ne ha scritto un compendio sul glamour parigino. L’approccio sorprendente e originale di Jonathan Anderson ha fatto schizzare le ricerche su Vestiaire Collective del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Complici, forse, i total look denim messi in scena da Prada per la collezione SS23 - già nel 2021 la linea May Issue aveva rilasciato una collezione in Organic Denim Washed - e, in maniera ancora più incisiva, il lavoro di Glenn Martens ha ribadito uno sperimentalismo avantgarde che ha reso ancora più desiderabile il denim. I modelli d’ispirazione vintage firmati Glenn Martens hanno registrato un incredibile +288% e oltre il 60% delle ricerche per Diesel riguardavano la nuova it-bag del brand italiano. Anche la strategia di Ami Paris ha funzionato: portare in passerella Cara Delevingne all’esterno della famosa chiesa del Sacro Cuore di Montmartre ha incrementato le ricerche del 50% rispetto allo stesso periodo nel 2021.