Il grande ritorno dei designer alla London Fashion Week
Dal debutto di Raf Simons agli appuntamenti con JW Anderson e Burberry
26 Luglio 2022
La pandemia aveva colpito la moda londinese e la sua fashion week più duramente che altre capitali della moda. A fronte di una scena creativa sempre più giovane ed entusiasmante, infatti, una serie di edizioni della London Fashion Week dalla programmazione scarna, combinate alle proteste furiose di attivisti come quelli di Extinction Rebellion e all’assenza dei grandi nomi del lusso tradizionale, primo tra tutti Burberry che aveva deciso di seguire il proprio personale calendario, la preoccupazione per lo stato di salute della London Fashion Week era vivo. Uno status che è stato ribaltato alla pubblicazione del calendario della prossima fashion week per la stagione SS23 che, tra i 110 brand in lista, vede non solo il ritorno di Riccardo Tisci e del suo Burberry, ma anche quello di JW Anderson che rientra nella sua città natale dopo due stagioni milanesi e, a sorpresa, quello di Raf Simons che sfilerà nella capitale inglese invece che a Parigi.
La parte più interessante di tutta la vicenda, però, è che il ritorno di questi grandi designer a Londra arriva in un momento storico in cui i designer inglesi indipendenti stanno godendo di un successo enorme nei circoli della moda: Daniel W. Fletcher, Simone Rocha, S.S. Daley, Nensi Dojaka, Chet Lo, Di Petsa, Paolo Carzana, Stefan Cooke e David Koma sono soltanto alcuni nomi che appartengono alla nuova guardia affermatasi negli ultimi anni e che nei prossimi sembra essere destinata a vedere la propria carriera salire a nuove altezze. Nel relativo silenzio di edizioni abbreviate o phygital, infatti, la community dei designer inglesi ha creato una reputazione sempre più solida sia con la critica che con il pubblico degli insider diventando di fatto la vera e più solida alternativa ai brand commerciali italiani e francesi che dominano ancora le classifiche del lusso.