Le vendite di Armani hanno superato i livelli pre-pandemia
Oltre 2 miliardi di ricavi con un anno di anticipo
20 Luglio 2022
Nel 2020 Giorgio Armani era stato il direttore creativo e amministratore delegato del gruppo omonimo che più si era esposto sulle questioni interne al sistema moda - produzione, collezioni e stagionalità erano i temi principalmente coinvolti - scrivendo una lettera finita sul WWD. Dopo una perdita operativa di 29,5 milioni dovuta alla conseguente chiusura dei negozi con il dilagare dell’epidemia di Covid-19, il Gruppo Armani ha ora dichiarato che i ricavi sono aumentati del 26%, avvicinandosi ai livelli pre-pandemia e raggiungendo l’obiettivo di 2 miliardi di ricavi prima delle aspettative.
Le vendite hanno continuato a crescere nel 2022, con un aumento del 20% nel primo semestre e "ora superano con costanza i livelli raggiunti nel 2019" ha dichiarato l'azienda a BOF. Pur non reggendo il confronto con colossi come il gruppo LVMH - la cui divisione moda è cresciuta di oltre il 42% - il gruppo Armani si è impegnato nel riposizionamento del suo marchio: dal 2017 l’azienda sta procedendo verso una semplificazione dei costi e nella costruzione di un messaggio più unito, interrompendo gradualmente linee come Armani Jeans e Armani Collezioni. «Questi risultati sono ancora più incoraggianti se si considera che sono stati raggiunti senza esercitare una pressione eccessiva sulle opportunità di vendita, ma piuttosto razionalizzando la dimensione delle collezioni [e] attuando un'attenta selezione della rete distributiva, in linea con le esigenze del mercato e fedele al principio fondante del marchio “less is more"» hanno dichiarato i due vice direttori generali del gruppo Giuseppe Marsocci e Daniele Ballestrazzi a BOF.
«Sono inoltre sempre più determinato a proseguire il mio percorso strategico di medio-lungo termine, rimanendo fedele ai principi che da sempre sono alla base della mia filosofia creativa e commerciale e applicandoli a tutti gli aspetti della nostra strategia» ha aggiunto Armani. La notizia della ripresa del Gruppo Armani giunge nel momento in cui si ipotizza che l'88enne stilista e magnate della moda possa raggiungere un accordo per una potenziale fusione. Sebbene il designer abbia più volte ribadito di voler mantenere la sua azienda completamente indipendente, lo scorso marzo ha dichiarato a US Vogue che la pandemia ha fatto sì che riconsiderasse la questione.