5 cose da sapere sullo show Couture di Balenciaga
Dalle borse come stereo al rispetto della Couture
06 Luglio 2022
La sfilata Couture di Balenciaga - la seconda sotto la direzione di Demna - è stata la 51esima per la maison francese. L’evento è andato a coincidere con la riapertura dello storico negozio situato al numero 10 di Avenue George V, dove il brand aprì per la prima volta nel 1937 chiudendo 31 anni dopo. Se con lo show Fall Couture 21 Demna aveva dimostrato di potersi liberare dallo stigma di designer associato esclusivamente a felpe e sneaker - denim haute couture e taffetà erano riusciti a ricreare una connessione con l’heritage di Cristobal Balenciaga - con questa collezione è riuscito a conferire ulteriore autenticità e coerenza alla sua narrazione personalissima. Dal cast di modelli e celebrities coinvolti alle silhouette proposte fino alla rilettura in chiave sovversiva degli accessori, abbiamo selezionato cinque cose da sapere sullo show Couture 22.
Tutte le celebrities in passerella
A metà sfilata c’è stata una transizione dalle maschere nere lucide in stile Daft Punk che hanno aperto lo show e trasformato i modelli in manichini anonimi, agli abiti scenografici sfoggiati a volto scoperto da celebrità del calibro di Nicole Kidman, Kim Kardashian, Naomi Campbell, Dua Lipa, Edoardo Camavinga. L’approccio di Demna ai volti noti dello star system è sempre stato un alternarsi eterogeneo tra cinismo e idolatria: dalla collaborazione di lunga data con gli (ex) coniugi West alla scelta di Isabelle Huppert per la scorsa Couture, le celebrity sono da tempo parte integrante della strategia per rendere il mondo Balenciaga parte integrante della cultura mainstream.
Il rispetto delle regole Couture
A scandire lo ‘svelamento’ del volto dei modelli nella seconda metà dello show è lo switch repentino tra look da giorno (trench e total look in pvc, felpe di seta, bomber e ghiaccetti distressed) ad outfit da gala (balze fuori misura e abitini midi tailor made rigorosamente in seta). Secondo la tradizione dell’Haute Couture infatti, i brand che hanno l’ambizione di sfilare a Parigi devono presentare almeno 50 modelli originali, sia da giorno che da sera e proprio così è stato per Balenciaga: passando dalla divisa total black e cyber punk dei daily look secondo Demna, al tripudio di colori degli abiti da gala.
Gli orologi sono gioielli
Agli abiti con paillettes che creano effetti illusori con texture non convenzionali, ai tweed trompe l'oeil - ottenuto intervallando nastri di organza o jersey con perline e paillettes - e all’abito a rete con cristalli sono stati abbinati orologi da polso vintage, riproposti come veri e propri gioielli. Durante lo show, infatti, in più di un look abbiamo visto alcuni orologi d’epoca utilizzati come orecchini e collane, dando un nuovo scopo a uno degli accessori per antonomasia.
E borse sono uno stereo
È uno stereo o una borsa? Durante lo show a rubare l’occhio sono state anche le casse a forma di borsa in mano ai modelli in passerella usate per riprodurre la colonna sonora della sfilata. La Speaker Bag, creata in collaborazione con Bang & Olufsen, è un oggetto polifunzionale fresato da un blocco di alluminio massiccio prima di essere perlato e anodizzato a mano. Un item destinato a diventare il grail di tanti fan di Balenciaga.
La ricerca dietro ai materiali
Nella collezione artigianalità e innovazione tecnologica si incontrano: i primi total look sono in neoprene giapponese, con imbottiture stampate in 3D e chiusure lampo ispirate alle mute, mentre le maschere in poliuretano sono state progettate da Mercedes-AMG F1 Applied Science, una divisione di Mercedes-Benz Grand Prix Ltd. Le magliette sono state internamente rivestite in alluminio per mantenere l’effetto ‘volutamente stropicciato’ e la pelliccia sintetica è ottenuta con una mappatura fotografica ad alta definizione e settimane di programmazione, mentre la vita vertiginosamente stretta nei look uomo è garantita dalla corsetteria, incorporata nei top e nei cappotti di lana. Tutto il resto - bomber, parka, cappotti e jeans vintage - è stato decostruito e riassemblato a partire di abiti usati, trasformati tramite un processo di upcycling in capi del tutto nuovi, come nel caso dei bomber Helly Hansen e Alpha Industries rivisitati secondo i codici Balenciaga.