Quanto tempo serve per creare un abito Couture?
Dalle 500 ore di Schiapparelli alle 7500 di Balenciaga
06 Luglio 2022
Le sfilate Haute Couture, a differenza di quelle ready-to-wear, necessitano di una cura maniacale dei dettagli: drappeggi, pieghe, intarsi, volumi e gemme preziose incastonate singolarmente nei tessuti determinano dei veri e propri esperimenti stilistici - quantificabili in giorni, ore, minuti e secondi - in cui il tempo impiegato nel progettare una collezione dovrebbe reggere il confronto con una qualità dei materiali ineccepibile. In più, l’immaginario estetico ambisce a essere ancora più forte e d’impatto, calando modelli e spettatori all’interno di una dimensione onirica in cui lo straordinario mira a mettere in stand by l’ordinario. 15 minuti di show per decretare il successo di una collezione in cui le ore di lavoro possono superare le 2000. Abbiamo selezionato, in occasione della settimana dedicata alla Couture, alcuni dei vestiti per cui sono state necessarie più ore di lavorazione.
Per lo show SS18 Couture, Chanel aveva ricreato un look per un totale di 1.150 ore - 750 per l’abito con le piume e 400 per il gilet, i pantaloni e la mantella - a cui hanno lavorato ben due atelier. Le piume, inoltre, erano state prese da galli e struzzi ed erano accompagnate da 550 camelie di organza di seta e 450 petali di camelia di plastica. Anche Schiaparelli, nello stesso anno, ha presentato un abito per cui sono state necessarie 500 ore di ricamo e 250 ore di lavoro in atelier. In più sono state impiegate ben 54.795 perle sintetiche. Per il look numero 1 di Iris van Herpen, invece, l’ammontare delle ore scende a 260 ore di sola stampa 3D: l’uso della tecnologia PolyJet ha permesso di stampare tessuti ultrafini, sviluppando un modello parametrico in grado di tradurre i modelli 2D in dati 3D.
Per il look 21 della Couture FW21 di Chanel sono occorse 2525 ore di lavoro che equivalgono a più di 105 giorni secondo quanto riportato in un post Instagram recentemente pubblicato dall’account Stylenotcom. Soltanto per i ricami presenti sulla giacca - dell’operazione se ne è occupata Maison Lemarié, atelier che intraprese la lavorazione delle piume a Parigi nel 1880 per poi ampliarsi con la produzione di fiori artificiali nel 1946, occupa un posto di rilievo nella creazioni di Karl Lagerfeld e contemporaneamente collabora anche con altre maison di moda - sono state necessarie 2200 ore totali. Il look si compone di circa 40.000 elementi che lo hanno portato a essere quello con più ore di lavorazione per Chanel. Il record, però, lo detiene Balenciaga: per un abito da sposa velato appartenente alla 51esima Couture Collection realizzato con 250 metri di tulle variabile, il processo di ricamo è durato 7.500 ore, utilizzando 25 tipi di paillettes e perline tra cui 70.000 cristalli, 80.000 foglie d'argento e 200.000 paillettes.