Il complicato caso della camicia con la hoodie
Trash o avanguardia?
31 Maggio 2022
Di tutto nella vita si può dubitare, tranne che del gusto di Kim Jones per il menswear. Ha causato una certa sopresa, dunque, nello show per la collezione Resort 2023 di Dior Homme, presentata a Venice Beach e con una capsule disegnata da Eli Russell Linnetz di ERL, l’apparizione solitaria di un modello che, sotto la sua hoodie, indossava camicia e cravatta. Ora, l’apparizione non era problematica in sé, eppure ha suscitato in chi scrive il primo di molti dubbi esistenziali: fino ad allora, infatti, l’abbinamento camicia/hoodie era qualcosa di pericolosamente borderline, una soluzione stilistica da secchione per dirla tutta, adatta a quei colleghi d’ufficio (non i miei, se stanno leggendo) che vogliono la formalità della combo camicia e pullover ma vogliono sentirsi moderni e dunque mescolano incongruamente questi due capi così antitetici. Una concezione che è stata subito messa in dubbio – dopo tutto non è vero che il cattivo gusto di oggi è il buon gusto di domani? Che chi pensiamo si sia vestito male nel presente sta solo anticipando i trend del futuro? Dopo tutto anche le Birkenstock erano un tabù qualche anno fa e ora sono praticamente ovunque. Il look di Dior, ovviamente, era fantastico – il che ha innescato una piccola ricerca nelle collezioni passate di altri grandi brand che ha portato a risultati sorprendenti. Valentino, Thom Browne, Vetements, Aimè Leon Dore, Celine – persino Alessandro Michele, in un paio delle sue prime collezioni Gucci, aveva esplorato il territorio unendo hoodie e camicia di seta con sciarpa annessa e mettendo una camicia dal grande collare sotto una track jacket con cappuccio.
Ma cos’è che rende interessante questa combinazione per i designer e invece la fa sembrare così anomala quando la vediamo in ufficio? Principalmente, verrebbe da dire, è una questione di proporzioni. La versione vista sulla passerella di Dior Homme, ad esempio, metteva la camicia bianca sotto una hoodie dalle proporzioni sottilmente ingrandite, che ne faceva una specie di tunica – nulla sembra soffocante, non c’è traccia d’impaccio o goffaggine. Nel caso di Thom Browne e Valentino, invece, la hoodie ha dimensioni più tradizionali ma in generale il fitting generale è abbastanza chirurgico e non sembra, come in altri casi, che il colletto della camicia stia soffocando chi la indossa – elemento da cui trarre un’altra importante lezione: se proprio camicia e hoodie vanno abbinate, almeno che il colletto non sia gigantesco né tanto minuscolo da sparire. Ancora una volta il segreto sono le proporzioni. Ma questo non risponde alla domanda più essenziale: perché il colletto della camicia che spunta dal cappuccio risulta così affascinante per i designer? Forse per l’aria pettinata-ma-sportiva che evoca, forse perché il cappuccio sportivo può diventare il surrogato di un maglione o di una giacca (così interpretò la silhouette Frank Ocean con il suo anorak di Prada al Met Gala) o forse perché, quando tutti gli elementi si allineano e si trova una miracolosa alchimia, come nel caso di Dwyane Wade o della collezione FW21 di Celine, l’effetto è quello di una prodigiosa fragilità, di una compostezza molto rilassata.
Gusto del contraddittorio a parte, la soluzione si vede poco sia in passerella che nella vita proprio perché sovrapporre un capo tradizionalmente formale con uno tradizionalmente informale sembra una di quelle soluzioni di compromesso che non risolvono davvero nulla. Eppure questa combinazione così apparentemente assurda ha senso in un’epoca come il post-pandemia dove i Boston Clog di Birkenstock possono diventare una scarpa formale e per di più di lusso, dove presentarsi in ufficio con una tuta di design non è più sconsigliabile e dove un completo coi pantaloncini corti non suscita più reazioni di orrore viscerale. Persino per andare allo show più atteso del mese, quello di Balenciaga a New York, Frank Ocean ha mescolato una polo col colletto a una zip-up hoodie di adidas anche se, come dimostra il conservatore britannico David Cummings, che della trasandatezza ha fatto una firma, la combo delle due cose fatta senza studio e occhio per l'estetica torna a sembrare l'outfit che sceglierebbe un ragazzino di 12 anni svegliatosi in ritardo per la scuola. In questo universo dai confini così aperti, la camicia con la hoodie può diventare un interessante campo di sperimentazione per la moda, una consuetudine bassa da elevare verso l’alto attraverso i mille accorgimenti che solo i bravi designer conoscono. Dopo tutto, l’evoluzione del menswear è una storia di accettazione, la storia di un errore che diventa una soluzione, di uno strappo che diventa un regola.