L'industria del fast-fashion vale meno dello scorso anno
I dati nel nuovo report pubblicato da Brand Finance
12 Aprile 2022
Secondo il report annuale pubblicato da Brand Finance, è Nike il brand con più valore al mondo grazie ai suoi 33,2 miliardi di dollari, una crescita del 9% rispetto allo scorso anno ma inferiore rispetto ai 34,8 del 2020. L’aumento maggiore però è stato quello segnato da Louis Vuitton, con una crescita del 58% rispetto allo scorso anno, passando così dai 14,9 miliardi del 2021 ai 23,4 miliardi dell’anno corrente. In generale, i brand luxury sembrano essere in ripresa dopo la decrescita degli ultimi due anni dettata dal Covid. Oltre a Vuitton fanno parte della lista dei brand in crescita anche Gucci e Armani, mentre sono entrati a far parte della Top 50 Boss e Bottega Veneta. Se il luxury sembra essere in crescita, lo stesso non si può dire del settore fast-fashion in cui brand come Zara, Uniqlo, Primark e H&M hanno perso l’1% e il 26% del proprio valore.
La chiusura degli store fisici a causa della pandemia ha avuto un impatto enorme sul valore delle aziende citate, che spesso fanno affidamento proprio sullo shopping in store per muovere grandi cifre di fatturato e che, in un periodo come quello pandemico, hanno visto le abitudini degli acquirenti cambiare in favore dello shopping online. «Dall’inizio della pandemia, le dinamiche di mercato nell’industria sono cambiate in maniera radicale» ha dichiarato Richard Haigh, Managing Director di Brand Finance. «Con la convenienza al centro della strategia di marketing, i brand luxury e sportswear si sono impegnati a migliorare i proprio servizi online». Proprio lo sportwear ha visto una delle cresciute più significative degli ultimi dodici mesi grazie, in particolare, all'ascesa di Li-Ning, capace di aumentare il proprio valore di oltre il 68% rispetto all'anno precedente. Con lui anche Sketchers, adidas, Puma e Lululemon, arrivato a valre oltre 4 miliardi di dollari. Due di questi, Nike e adidas, fanno parte della lista dei dieci brand con maggior valore sul mercato, una lista che vede anche Gucci, Chanel, Hermes e Cartier, oltre ai già citati brand fast-fashion.
Nonostante per molti mercati la pandemia sembra essere alle spalle, l’impatto di oltre due anni di lockdown ha avuto delle ripercussioni che continuano a manifestarsi anche sul lungo periodo. Se l’intero settore fast-fashion ha perso il 7% del proprio valore, passando da 44 miliardi a 41 miliardi, sarà il prossimo anno ad indicarci le vere abitudini di acquisto del mercato, certificando o ribaltando i dati del 2022.