Gli account Instagram dei designer che non usano Instagram
Il successo di Demnagram e l'ossessione per le vite dei nostri idoli
27 Gennaio 2022
Se c’è qualcosa che Daniel Lee ci ha insegnato è che il rapporto tra mondo della moda e social network non è sempre idilliaco come potremmo pensare. Se da un lato un brand, ma anche un designer, vive nella continua necessità di “vendere” il proprio lavoro, dall’altro non tutti hanno voglia di esporsi costantemente nella pubblica piazza di Instagram causando così una contrazione social che finisce molto spesso in feed vuoti o in una comunicazione frammentaria che poco si sposa con la nostra fame voyeuristica di silente e diligente studio delle abitudini personali dei nostri idoli. Sarà anche per questo che ormai da anni esistono su Instagram quelli che potremmo definire "gli account dei designer che non hanno un account", una moderna evoluzione dei fan club pensati per riempire il vuoto lasciato da tutte quelle personalità del mondo della moda lontane dalla dimensione social. Alcune non li usano, altre lo fanno in maniera talmente sporadica da necessitare di un piccolo aiuto di chi in molti casi vuole solamente manifestare la propria passione per il designer di turno.
È il caso di Demnagram, Gvasaliaga prima del "cambio di nome" del direttore creativo di Balenciaga, l'account Instagram che racconta quotidianamente il lavoro di Demna attraverso interviste e altro materiale in una cronaca costante del lavoto del designer georgiano da Balenciaga. "Sono diverse le ragioni per cui ho deciso di aprire questo account" ci ha raccontato il suo creatore. "Prima di tutto volevo omaggiare quanto sta facendo Demna in questo momento da Balenciaga. La sua visione per il brand è senza precedenti. Demna e la sua era da Balenciaga hanno cambiato la mia percezione della fashion industry." Il lavoro di account come Demnagram va ben al di là del gossip o della foto paparazzata, ma serve in molti casi ad aprire una porta altrimenti chiusa sul lavoro del designer in questione. Qualcosa di simile a quanto fatto da Philo Diary, ritrovo di tutti i nostalgici di Céline che sperano nel ritorno della designer inglese, o di What Miuccia wore, account da oltre 34mila follower che analizza in maniera scientifica gli outfit della head designer di Prada. Quando non si tratta dei designer, gli account Instagram riescono a prendere il posto di quei brand (pochi, ovviamente) che decidono di azzerare la loro attività social. È il caso di New Bottega, lo storico profilo Instagram diventato ormai "ufficioso" per tutti i fan del brand ormai letteralmente scomparso dai social network.
"Rimpiazzare è un parolone" ci ha detto il founder di Demnagram parlando della possibilità di vedere queste pagine come sostitutive a quelle ufficiali. "Non vedo la mia pagina in questo modo, ma penso abbia una sua importanza. Aiuta ad amplificare la voce di Demna ai suoi fan, soprattutto perché la strategia social di Balenciaga è diversa da quella di altri brand." L'account Instagram del brand agisce in modo inusuale per quella che è la comunicazione social, condividendo spesso post privi di caption e archiviando quelli delle vecchie collezioni. ”È per questo che Demnagram è importante non solo per i fan, ma anche per il brand" ha dichiarato il suo founder palesando la realtà dei fatti, ossia la dipendenza di un brand o di un designer da una dimensione social da cui è impossibile fuggire. Se qualcuno può rimanere affascinato da un account fatto di post sfuggenti ed ermetici, per arrivare al grande pubblico degli acquirenti nascondersi non è mai la strategia migliore. Ma al di là delle vendite, quello che più ci affascina di account come Demnagram, o Donda's Place per citare un esempio dell'altra "metà creativa" dell'accordo Yeezy/Balenciaga, è la possibilità di spiare e seguire un designer come se fosse una celebrity in un bizzarro punto d'incontro in cui Miuccia Prada e Kim Kardashian hanno lo stesso tipo di venerazione social.