Il primo progetto knitwear di NABA
Una maglia in eco-cashmere per rappresentare la community dell'accademia di moda milanese
15 Gennaio 2022
NABA ha presentato di ricente il primo progetto knitwear Made in NABA nato da una collaborazione con Shima Seiki Italia, azienda italiana leader nella produzione di macchinari per la maglieria, che ha messo a disposizione degli studenti know-how e macchinari per far produrre ai vari studenti il proprio progetto nel campus milanese di NABA. Il risultato finale, firmato dalla studentessa del terzo anno del Triennio in Fashion Design Marta Reparaz Lipperheide, scelto durante un concorso interno all’accademia da una giuria composta da docenti, refernti di Shima Seiki Italia e professionsti del settore, è una maglia in eco-cashmere ispirata all’estetica preppy dell’Ivy League e alla sua reinterpretazione fatta dal fotografo Teuroyoshi Hayasida nel suo celebre libro Take Ivy che sarà anche esposta al pubblico durante la prossima edizione di Pitti Filati a Firenze.
Le materie prime per la produzione della maglia sono state fornite dal brand italiano Filati Naturali, che per l’occasione ha impiegato un eco-cashmere prodotto utilizzando cashmere rigenerato – rispettando i criteri di scelta che hanno seguito, oltre alla rappresentazione identitaria dell’accademia, anche un design thinking responsabile e innovativo, mantenendo al contempo un alto senso di sofisticatezza e unicità. La maglia sarà prodotta in edizione limitata e donata a una selezione di studenti ed ex-studenti che rappresentano i valori dell’accademia attraverso il loro percorso lavorativo. Colomba Leddi, NABA Fashion Design Area Leader, ha commentato il progetto con queste parole:
«Insieme ai nostri studenti siamo entusiasti di questo progetto che ancora una volta mira a promuovere i giovani talenti di NABA, valorizzando la loro capacità di sviluppare creazioni originali ed esaltando le potenzialità dei filati italiani più innovativi con la tecnologia di Shima Seiki Italia che è al nostro fianco in questa preziosa collaborazione».