La storia della moda passa anche da Matrix
L'eredità estetica del film all'alba dell'uscita del suo quarto capitolo
27 Dicembre 2021
Più di un semplice film, Matrix ha rappresentato un fenomeno di costume di quelli capaci di avere un prima e un dopo. Con il suo bullet-time e le corse sui muri, il film delle sorelle Wachoswki ha portato sul grande schermo un immaginario cyber-punk sdoganandolo in chiave pop al grande pubblico in un successo possibile anche grazie al lavoro della costumista Kym Barrett, capace di creare una serie di look rimasti impressi nella memoria non solo degli spettatori, ma anche del mondo della moda. Mentre il quarto capitolo della saga, diretto questa volta solo da Lana, si prepara ad arrivare nelle sale italiane, è impossibile non voler ripercorrere quel viale dei ricordi fatto di giacche di pelle, combat boot e occhiali da sole.
Per capire l'impatto di Matrix sul mondo della moda, basterebbe citare la sfilata di Fall 1999 di Dior, quando solo pochi mesi dopo l'uscita del film al cinema, John Galliano decise di abbracciare l'estetica di Neo e Trinity portando in passerella una serie di look in cui la pelle era la protagonista assoluta. Passano gli anni e nel 2019 Balenciaga decide di realizzare il video della sua campagna Summer 19 omaggiando Matrix in un incontro perfetto tra l'estetica del film e quella del brand sotto la direzione creativa di Demna. Nonostante un risultato decisamente posticcio, la campagna è un ottimo esempio di come anche a distanza di anni il fascino della trilogia abbia continuato ad influenzare il mondo della moda passando, in questo caso, da un Gvasalia all'altro per arrivare alla collezione Spring/Summer 2022 di Vetements, ribattezzata proprio "Matrix", in cui Guram ha scelto di lanciarsi nel citazionismo più sfrenato, riempiendo gli item di lunghi codici per un effetto non tanto lontano da quello del merch ufficiale dei primi film, riemerso a tempo di record su Grailed e eBay.
Tra nostalgia e classico immortale, lo stile di Matrix sembra essere tornato d'attualità anche grazie a Resurrection in cui, nel grande gioco di citazionismo meta che pervade il film, Neo e Trinity tornano ancora una volta a vestire i loro outfit più celebri in un ritorno agli anni '90 che ben si sposa con il revival ormai perenne che abbiamo imparato a conoscere, una sensazione di deja-vù che ben si sposa con la storia di Matrix. Nonostante l'assenza di Kym Barrett nel quarto capitolo, sostituita da Lindsay Pugh, le ispirazioni sartoriali e il PVC sono ancora le colonne portanti dell'estetica della saga in cui le esigenza di trama (senze spoilerarvi nulla) offrono alcuni twist negli outfit di Yahya Abdul-Mateen II e Jonathon Groff, pur rimanendo fedele a quel'immaginario che ha cambiato il modo di vedere il cinema il nostro rapporto con i trench di pelle nera.