5 modi in cui Virgil Abloh ha cambiato l'industria della moda
Dalle collabo al suo peso culturale, perché parliamo di un designer unico nella storia della moda
29 Novembre 2021
È difficile definire l'impatto di Virgil Abloh nel mondo della moda. Dagli esordi con Pyrex Vision fino alla consacrazione massima con Louis Vuitton, il lavoro di Abloh è tra quelli che rimarranno in eterno, rappresentando un esempio per intere generazioni di giovani designer nati e cresciuti sotto l'influenza del direttore artistico di Louis Vuitton. Ma spiegare l'importanza del lavoro di Virgil Abloh quasi impossibile, per un uomo che in una sola carriera è stato capace di rappresentare da solo un intero movimento, simbolo culturale il cui valore non deve e non sarà trascurato. Se oggi siamo qui, se facciamo questo lavoro, se parliamo di questi argomenti è anche merito di Virgil Abloh, il designer moderno per eccellenza, capace di ridefinire quello che è oggi lo streetwear, ma anche la fashion industry nella sua totalità, un uomo che con il suo lavoro si è caricato sulle spalle un peso enorme portandolo avanti fino alla fine, nel silenzio assoluto con cui ha affrontato la fase più difficile della sua vita.
Per rendere omaggio al suo lavoro, la redazione di nss magazine ha raccolto i cinque modi in cui Virgil Abloh ha cambiato per sempre il mondo dellla moda, e forse anche noi.
Le collaborazioni
Nike e Converse sono solo i primi due nomi che ci vengono in mente quando associamo il nome di Virgil Abloh al mondo della collabo. Pratica per eccellenza dello streetwear, con il lavoro di Abloh ha conosciuto una nuova svolta, diventando il modo in cui la moda dialogava con mondi solo all'apparenza distanti. Quello che rimane davvero unico è però il modo in cui tutto aveva un senso, in cui ogni collaborazione riusciva ad aggiungere qualcosa al dialogo, aprendo sentieri capaci di dare agli altri la possibilità di intraprendere lo stesso percorso. Possiamo citare "The 10" ovviamente, ma sarebbe impossibile dimenticare la collabo con IKEA, o le più recenti con Mercedes-Benz e Braun. Ognuna ha contribuito non solo a raccontarci qualcosa di più sulla figura di Abloh, ma ha accesso una lampadina nelle menti di tanti altri creativi che hanno colto il suo esempio.
L'incontro tra streetwear e luxury
Prima con Pyrex Vision e poi con Off-White™, Virgil Abloh ha tracciato la strada per l'ingresso dello streetwear nel mondo del luxury fashion diventando l'apripista per una generazione di designer che hanno visto in lui un simbolo. L'arrivo da Louis Vuitton ha rappresentato un punto di svolta per un intero mondo, passato dall'essere un semplice movimento a saper contaminare le passerelle delle Fashion Week. Per questo il 21 giugno del 2018, la data del primo show di Abloh come direttore artistico menswear di Louis Vuitton, rimarrà nella storia della moda come il giro di boa di un intero movimento. Dall'abbraccio commosso con Kanye West alla presenza di Kid Cudi in passerella, lo show nei giardini del Palais-Royale ha dato il via a un'epoca di contaminazioni in cui Abloh ha progressivamente trasformato l'idea di luxury, rendendo Louis Vuitton una creatura unica che porterà il suo segno a lungo.
Il prototipo del designer moderno
Uno degli episodi più famosi legati alla carriera di Virgil Abloh è quello dello stage da Fendi in compagnia di Kanye West con cui i due fecero il loro ingresso nel mondo della moda. Un mondo che Abloh ha conosciuto quasi per caso durante i suoi studi da architetto all'Illinois Institute of Technology, entrando in contatto con il lavoro di Rem Koolhaas, architetto olandese che aveva collaborato con Prada. La formazione di Abloh rimane sicuramente uno dei tanti aspetti che hanno contribuito alla sua unicità, rendendolo il prototipo del designer moderno: multidisciplinare, aperto alle contaminazioni e lontano dall'idea di "formazione classica" a cui eravamo stati abituati per anni. Abloh era un designer, ma era anche un architetto, un musicista e un artista a 360°. Il suo essere unico viveva anche sull'approccio al lavoro di tutti i giorni, "itinerante" come raccontato dallo stesso Abloh in un'intervista al New York Times in cui descrive Off-White™ come il primo luxury brand costruito dai social media. Senza una scrivania, Abloh ha decentralizzato l'idea di direzione creativa, contribuendo a plasmare una nuova idea di creativo tanto da guadagnarsi un posto di rilievo anche al tavolo di LVMH dopo che il gruppo aveva acquistatil 60% di Off-White™ lo scorso luglio.
Il mentoring
Solamente lo scorso anno Virgil Abloh aveva lanciato "Free Game", il programma di mentoring pensato per aiutare i giovani designer a creare il proprio brand attraverso l'esperienza dello stesso Abloh, consolidando ancora una volta il rapporto che il designer aveva con le generazioni future e con il suo lavoro. In un mondo di filantropia fine a se stessa, Virgil Abloh era stato tra i pochi a schierarsi in prima linea nella formazione dei creativi del futuro, creando piattaforme e programmi per aprire porte e abbattere barriere tendendo una mano verso i giovani designer. Se la moda è sempre stata criticata per la sua natura chiusa ed elitaria, in tutto il suo lavoro Virgil Abloh ha sempre costruito ponti, cercando di condividere il suo heritage e facendoci chiedere "Non sarebbe bello se più persone fossero come Virgil Abloh?".
La multiculturalità nella moda
Se volessimo indicare il più fulgido esempio del lavoro di Virgil Abloh con Louis Vuitton la scelta ricadrebbe senza troppi dubbi sulla Men’s Fall-Winter 2021, punto più alto del lavoro del designer americano in cui ogni dettaglio raccontava tutta la multiculturalità di Abloh nella moda. È inutile girarci intorno, Virgil Abloh è stato il primo designer black in una grande casa di moda, una scelta di rottura con il passato in un mondo che non ha mai nascosto la sua difficoltà nell'accettare un cambio di questo tipo. La moda di Abloh era anche questa, il rap portato in passerella in una forma ancora più altra di quella creata da Kanye West, in un intreccio di politica e cultura che ha reso possibile quello che prima sembrava impossibile. Nel dietro le quinte della FW21 girato da Loic Prigent (lo trovate qui e vale davvero la pena vederlo) non è raro sentire i modelli parlare di quel momento con un momento chiave delle loro carriere e delle loro vite, raccontando quello show come "un punto di connessione necessario". Ecco, per concludere questo excursus sull'eredità di Virgil Abloh, potremmo sintetizzare il suo lavoro e la sua carriera come "necessaria".