I 10 momenti più epici delle ultime fashion week
Cosa è successo a New York, Londra, Milano e Parigi
07 Ottobre 2021
Con lo show-tributo ad Alber Elbaz a Parigi, il ciclo delle fashion week della stagione SS22 si è finalmente concluso. È stata una stagione importante, quella in cui sono tornati gli street style, quella in cui gli show hanno smesso di essere digitali, quella in cui il trend dell’upcycling e dell’archivio sono emersi con più prepotenza e, in breve, quella in cui ci si è potuti mettere lo spettro del lockdown alle spalle. È stata dunque una stagione edonista, sensuale, vitale, in cui si sono celebrati anniversari, ritorni e ricorrenze e in cui si è potuto intravedere dove la moda si dirigerà nei prossimi mesi.
Per mettere un po’ di ordine ora che gli show si sono finalmente conclusi, nss magazine ha stilato una lista dei 10 momenti più epici delle ultime fashion week di New York, Londra, Milano e Parigi.
1. Balenciaga collabora con “I Simpson”
Il mini-episodio de I Simpson in collaborazione con Balenciaga era la cosa di cui tutta l’industria della moda non sapeva di avere bisogno. Lo show del brand di Demna Gvasalia ha avuto tutto: le celebrità, il trip mentale che stava dietro al concept, le Crocs e soprattutto la famiglia Simpson che sfila in passerella. Un momento che sarà difficile superare in futuro.
2. Tutte le apparizioni di scarpe dalle forme astratte o surreali
Ogni volta che una scarpa, tacco o sneaker che fosse, è apparsa sulla passerella questa stagione c'erano due possibili opzioni: o si trattava di una scarpa classica o di una scarpa del tutto bizzarra. Il vincitore è stato Jonathan Anderson con i suoi tacchi dadaisti da Loewe; ma anche Lanvin ha fatto sneaker a forma di Batman, mentre Olivier Rousteing da Balmain ha creato tacchi che mimavano gli anelli delle catene. Prada, Comme des Garçons e Balenciaga invece hanno optato per un look dal sapore medievale con delle scarpe dalla punta iper-accentuata decorate ora con fibbie massimaliste, ora da tacchi iperfuturistici.
3. L'attivista che interrompe lo show di Louis Vuitton
Lo show di Louis Vuitton è stato uno dei più discussi della stagione ma non per i suoi look. A metà sfilata due attivisti hanno fatto irruzione sulla passerella sventolando stendardi con slogan ambientalisti e anti-consumisti. Uno di loro due, un uomo, è stato immediatamente placcato dalla security mentre un'altra donna ha percorso quasi tutta la passerella prima di essere fermata.
4. Show senza confini
Questo è stato anche l’anno degli show “diffusi” ovvero di tutti quegli outings che non si sono limitati al “qui e ora” della passerella per estendersi oltre ai confini prescritti dalla tradizione. Prada ha eluso i limiti della geografia con un doppio show con live-streaming incrociato tra Milano e Shanghai; Moncler ha organizzato non uno ma molteplici show in un solo giorno poi culminati con l’evento MONDOGENIUS al Castello Sforzesco; Valentino invece ha trasportato l’intera sfilata per strada suscitando l’entusiasmo del pubblico.
5. Fendace
Lo swap di designer tra Fendi e Versace per un doppio show ha generato in una ventina di minuti circa un media impact value di 129 milioni di dollari. Una cifra che dà la misura dell’attenzione mediatica catalizzata dall’unione fra i due brand. I risultati di quest’unione sono stati a dir poco divisivi: c’è chi l’ha amata alla follia, c’è chi non l’ha definita una trovata commerciale - sicuramente i loghi erano moltissimi. A prescindere dal risultato, comunque, momenti come questi non possono essere replicati facilmente e rimarranno un punto di riferimento con cui il resto dell'industria della moda dovrà per forza di cose confrontarsi in futuro.
6. L’anniversario di Olivier Rousteing da Balmain
Il mega-show per il decennale di Rousteing alla guida di Balmain ha avuto la stessa energia, la stessa ampiezza di respiro e la stessa ambizione di uno dei grandi show che Lagerfeld organizzava per Chanel. Con il voice-over di Beyoncè, la musica, la folla, le top model in passerella, l’anniversario di Rousteing è stato un coronamento felice ed energico a una delle tenure da direttore creativo più lunghe del mondo della moda contemporanea.
7. Il primo show di Nensi Dojaka
Di tutti i debutti di quest’anno, quello di Nensi Dojaka era forse il più atteso. Avvenuto a pochi giorni di distanza dalla premiazione della designer con il LVMH Prize 2021, il suo debutto sulla passerella di Londra è stato tra i più forti degli ultimi anni e ha segnato l’arrivo sulle scene di un talento con cui i grandi della moda dovranno imparare a confrontarsi nel futuro.
8. Lo show-performance di Marni
Ricorrenze e anniversari a parte, questa stagione è stata dominata da molti eventi mediatici studiati a tavolino. L’unica eccezione spontanea, sincera e francamente memorabile è stato lo show di Marni a Milano in cui gli 800 presenti, tra ospiti e performer, erano vestiti di uniformi a strisce (le strisce erano, insieme ai fiori, i due simboli della stagione) creando un evento in cui look e pubblico sembravano una sola cosa – con lo stupendo sottofondo della musica di Dev Haynes, del canto di Zsela e delle parole del poeta Mykki Blanco e anche una comparsa di Ghali fra i modelli. Sicuramente lo show più “totale” dell’intera stagione. Di tutti gli show organizzati alla Milan Fashion Week, quello di Marni è stato il più rappresentativo della forza e della rilevanza che l'Italia ancora esercita nel mondo della moda.
9. Il ritorno di Ann Demeulemeester
Per gli appassionati della moda avant-garde, c’è stato qualcosa di romantico nel vedere Ann Demeulemeester accogliere gli ospiti alla sfilata del suo brand insieme a Claudio Antonioli. Demeulemeester è una delle personalità più affascinanti della storia della moda e la sua mancanza dalle scene era molto sentita. E anche se la designer Ann non è proprio la direttrice creativa del brand, più una presenza benevola che gli orbita intorno, vederla fisicamente presente allo show è stato un autentico blast from the past oltre che un bel momento sentimentale.
10. Michèle Lamy apre Rick Owens
Michèle Lamy è forse una delle donne più universalmente amate e ammirate dell’industria della moda – ed effettivamente sembrava strano che Rick Owens non l’avesse mai resa parte del cast delle sue sfilate, anche considerando come Lamy sia una delle interpreti migliori e più fedeli dello stile di Owens, dopo tutto sono sposati. Già il ritorno di Rick al Palais de Tokyo era un evento che molti attendevano, ma vedere Michèle Lamy scendere le scale e aprire lo show è stato un gesto d’amore di cui non sapevamo di avere bisogno.