Che cosa è Gucci Vault?
Uno store virtuale che unisce archivio, ricerca e contaminazione
27 Settembre 2021
In chiusura di Fashion Week Gucci ha svelato Vault, un concept store virtuale dove archivio, ricerca e contaminazione sono le parole chiave del progetto. “Oggi la moda ha bisogno di ossigeno dall’esterno” ha commentato Alessandro Michele a Vogue Business per raccontare l'idea del brand dietro al progetto, presente in forma fisica all'arco della Pace di Milano con un pop-up store in cui fisico e virtuale si sposano per dare forma alla visione del direttore creativo.
Nello store online di Vault saranno pezzi vintage Gucci o provenienti da archivi, scelti in prima persona da Michele e dagli archivisti della maison. "Quando trovo questi oggetti - ha raccontato Michele - per me sono delle reliquie, delle reliquie mutanti. Li abbiamo curati, li abbiamo selezionati perché abbiamo sentito il timbro della loro voce, li abbiamo messi in questa specie di vetrina e li ho anch'io trattati con amore perché io li ho tutti rivisti, riguardati, e sono diventati delle meraviglie". Oltre all’archivio ci saranno anche le creazioni di giovani designer internazionali, riconfermando Gucci come una piattaforma di incontro tra arti e visioni, l'unica capace di unire mondi solo all'appartenza distanti. Tra i creativi presenti al momento trovano spazio Ahluwalia, Shanel Campbell, Stefan Cooke, Cormio, Charles de Vilmorin, Jordanluca, Yueqi Qi, Rave Review, Gui Rosa, Bianca Saunders, Collina Strada, Boramy Viguier e Rui Zhou.
Per Vault, Gucci si è ispirato ai concept store degli anni ’90, dove la moda incontrava il design e la cultura pop creando una nuova scena creativa fatta di contaminazione ispirata dal principio della cross-settorialità. Seguendo la stessa filosofia del GucciFest, su Vault si troveranno anche poesie, racconti e altre forme creative in un progetto che, festeggiando i 100 anni del brand, segna un passaggio importante nel ruolo di curator e incubatrice che Gucci vuole assumere nel futuro. Una scelta artistica, ovviamente, ma anche strategica per guadagnare sempre più spazio all'interno della Gen Z, le cui abitudini di consumo e interessi sono ormai radicalmente diverse da quelle delle generazioni precedenti.