La nuova campagna di Thom Browne con David Harbour
Meno “Stranger Things” e più “American Gothic”
01 Settembre 2021
David Harbour di Stranger Things e Black Widow è diventato il nuovo protagonista del progetto fotografico di Thom Browne, che lo ritrae insieme all’artista Anh Duong (celebre pittrice franco-americana ma anche attrice in Uncut Gems per i fratelli Safdie) nelle vesti dell’abitante della sontuosa Tivotdale House, nello stato di New York. Lo shooting, realizzato da Tina Barney, ha al suo centro l’idea di tradizione, o di tradizione aggiornata considerato come entrambi i suoi protagonisti indossino il classico look genderbending di Thom Browne con blazer, camicia e gonna a pieghe. Il richiamo alla tradizione però si muove, oltre che attraverso l’architettura neoclassica della location, anche attraverso la citazione a uno dei più iconici dipinti della storia moderna, American Gothic di Grant Wood, dipinto nel 1930 e oggi conservato a Chicago.
L’idea della tradizione si lega anche con la simbologia della casa e quella della coppia che, nelle parole del brand stesso, «ha attraversato di tutto insieme». La campagna è infatti dedicata al classico look Thom Browne, quasi una maniera di ricordare al pubblico le radici del brand, quale sia il classico look di Browne al di là delle variazioni stagionali delle sue collezioni: «Mentre l’azienda cresce e l’azienda si evolve, è importante presentare al pubblico le idee classiche e le forme senza tempo dei miei esordi», ha detto Browne a WWD. Questo progetto è solo il primo di molti, separati dalle collezioni del brand e ispirati invece alle linee e ai prodotti classici di Thom Browne, che daranno la possibilità al brand di esplorare la sua stessa mitologia ma anche creare una family di volti legati ai suoi valori e alla sua filosofia.
Le foto saranno utilizzate nei canali digitali del brand e rimarranno dunque un progetto non-commerciale – ciò che vale la pena notare però è come il brand, le cui collezioni sono sempre molto concettuali e giocose, voglia precisare al pubblico quale sia il suo heritage, iniziando a costruire un’identità visuale molto precisa attraverso un progetto che non è strutturato come i magazine di Bottega Veneta e Acne Studios ma che intende raccontare e consolidare l’estetica generale di Browne, che unisce temi vagamente surrealistici all’immaginario del nostalgico splendore della tradizione americana.