Come è cambiata la Haute Couture nel 2021?
Dall'arrivo del menswear alla ritrovata sobrietà degli show, passando per multiculturalismo e collaborazioni
16 Luglio 2021
L'Haute Couture è considerata a ragione l'ultimo bastione della moda tradizionale. Con un numero stimato di 4000 clienti privati in tutto il mondo, quello della Haute Couture è un circolo stretto e impenetrabile e, fino a poco tempo fa, anche uno delle aree più "conservatrici" della moda, con tanto di precisissime regole su quanti lavoranti dovessero essere presenti in atelier e quanti look vanno mandati in passerella, suddivisi fra look da giorno e da sera. Un retaggio antico e importantissimo che anche nel profondo della nostra epoca post-industriale preserva il fascino dell'artigianalità – ma che è molto meno immobile di quanto si possa pensare: uno dei principi della couture è infatti quello di doversi adattare ai tempi e, entro una certa misura, evolversi con essi.
Com'è la moderna Couture?
La stagione Couture che si è conclusa ieri con lo show di Valentino a Venezia, in particolare, ha costituito un esempio perfetto di come la moda stia cercando un equilibrio fra la tradizione e la modernità della Couture. Tutte le collezioni più interessanti viste questa stagione si sono poste questa domanda: da Pierpaolo Piccioli che adotta un modello collaborativo trasversale che porta nell'atelier di Valentino pittori contemporanei di ogni età, provenienza, inclinazione estetica; a Demna Gvasalia che risuscita l'antico Balenciaga a fianco del nuovo, provando a modernizzare la Couture con capi quotidiani come jeans e t-shirt artigianali; fino a Pyer Moss che invece celebra la Black Culture attraverso una serie di surreali abiti-simboli e a Chitose Abe che si fa "guest couturier" e prende momentaneamente il controllo dell'atelier di Gaultier.
A fronte di una serie di risultati finali sempre all'altezza della tradizione della Haute Couture che la Chambre Syndicale francese manda avanti, è interessante notare il modo in cui moltissimi brand hanno provato a modernizzare, senza snaturarla, la sua tradizione. Uno dei tratti più notevoli di questa stagione, ad esempio, è stato l'arrivo del menswear in passerella: se Valentino lo aveva già portato l'anno scorso e lo ha riportato quest'anno e Balenciaga lo ha reintrodotto naturalmente, anche due couturier più puristi come Giambattista Valli e Azzaro lo hanno adattato quest'anno, insieme anche a Kim Jones che per la sua seconda collezione Couture ha introdotto due look maschili. Il messaggio è chiaro: la Haute Couture si rivolge a tutti – uomini inclusi. Che l'uomo fosse diventato il nuovo cliente della Haute Couture non era mistero: in un articolo di WWD dello scorso febbraio, Dolce & Gabbana raccontavano come i propri servizi di Alta Sartoria su misura fossero equamente divisi fra la classica clientela femminile e quella maschile. Ma questa stagione il discorso è stato portato ancora avanti, provando a proporre prodotti di lusso artigianali e customizzabili creando una nuova categoria di prodotti "più alta" del regolare prêt-à-porter.
Le altre novità della couture moderna riguardano invece i concept e i metodi, che dunque mantengono il rigore formale della Haute Couture classica ma senza la sua rigidità ideologica, aprendosi a nuovi concetti di creazione collaborativa, all'idea di multiculturalismo e di gender fluidity ma anche a nuovi mercati e clientele. Queste collezioni riflettono anche un cambiamento di ethos all'interno del mondo della moda: tanto la mescolanza di low-high, quanto l'avvenuta integrazione del modello della collaborazione sono stati infatti i capisaldi del concetto di nuovo lusso portato dallo streetwear all'interno della moda mainstream. La loro presenza nel contesto della Couture rappresenta il definitivo assestamento di una nuova cultura – o l'avvenuto aggiornamento della vecchia.
Nuovo mondo, nuovo linguaggio
Infine, bisogna sottolineare un altro avvenuto cambiamento, che è quello del linguaggio estetico degli show stessi. Se ai tempi di Karl Lagerfeld e John Galliano, cioè nei primi 2000, lo show couture era una faraonica e spettacolare ostentazione di virtuosismo, con treni a vapore e mongolfiere che solcavano la passerella, leoni di bronzo e gigantesche sculture e letterali boschi o navi di pirati trasportate in mezzo a Parigi, quest'anno la sofisticazione è rimasta ma senza tutto il chiasso. La Couture moderna si è tenuta a distanza dalla teatralità larger-than-life del passato per trovare un linguaggio più chiaro, più intimo e adatto ai tempi – dando fra l'altro alla Haute Couture la possibilità di esprimersi al meglio e rivolgersi a un mercato di clienti più giovani che hanno la stessa passione di quelli tradizionali, con in più un apprezzamento unico della componente personale ed esperienzale dell'autentica Haute Couture.