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La nuova collezione di Jacquemus arriverà in negozio subito dopo lo show

Il designer francese ribalta il suo modello di vendita

La nuova collezione di Jacquemus arriverà in negozio subito dopo lo show Il designer francese ribalta il suo modello di vendita

Ieri, Simon Porte Jacquemus ha annunciato che il suo prossimo show, intitolato La Montagne, si terrà il 30 giugno, dando inoltre ai propri follower una preview della nuova borsa Le Ciuciu. La parte più interessante dell'annuncio però è un'altra. "Questa volta, la collezione sarà disponibile per l'acquisto immediatamente dopo lo show, con altre release che la seguiranno", ha dichiarato il designer. Un annuncio dato da Jacquemus con la sua consueta semplicità che però fa tornare alla mente quel primo periodo del lockdown in cui svariati brand fra cui Giorgio Armani e Dries Van Noten criticavano aspramente il calendario della moda con le sue molte illogicità – specialmente il ritardo fra la presentazione di una collezione e il suo arrivo nei negozi per cui, per esempio, molte collezioni invernali arrivano nei negozi a maggio mentre quelle primaverili in autunno. 


Prima regola: agilità

Il modello cosiddetto in-season o see-now-buy-now che Jacquemus ha adottato fa parte di un approccio più ampio che prevede l'abbandono del modello stagionale e sottolinea la sua indipendenza dalla schedule ufficiale della Paris Fashion Week. Il designer ha spiegato a WWD:

Quest'anno particolare ci ha incoraggiato ad essere fedeli a noi stessi e a voler condividere con voi un importante momento nella moda. Segnerà il nostro passaggio a un approccio più adattivo, moderno e flessibile. Il nostro obiettivo è mantenere lo slancio tra la nostra presentazione e la disponibilità dei prodotti. Per noi, questo modello sembra più pertinente, più realistico. 

Vale la pena notare, comunque, che l'adozione di questo modello completa la strategia anti-tradizionale di Jacquemus che, a differenza di tanti altri brand di moda, non ha negozi flagship e si affida interamente al proprio e-commerce e ai grossisti sia online che non. Dall'anno scorso, poi, il brand ha abbandonato il concetto un po' vetusto di stagionalità e si è slegato dagli obblighi imposti dalla Paris Fashion Week, preferendo annunciare informalmente la data del proprio show via Instagram ai suoi tre milioni e mezzo di follower. In generale, Jacquemus ha fatto di tutto per rendere il suo business model sempre più intuitivo, svelto e semplificato, liberandosi da responsabilità o obblighi istituzionali e da ogni tipo di sovrastruttura superflua. 


La lezione del fast fashion

Sempre lo scorso anno, Carlo Capasa aveva criticato la ventata di riformismo della moda sottolineando, ad esempio, che sia Tom Ford che Burberry avevano provato il modello see-now-buy-now senza avere successo. E in effetti, come Rosy Boardman, Yvonne Haschka, Courtney Chrimes e Bethan Alexander hanno sottolineato in un essay pubblicato nel Journal of Fashion Marketing and Management

Al fine di adottare il modello see-now-buy-now è necessario abbreviare i processi e allineare i processi e il network tra i retailer multi-brand e i brand attraverso l'agilità, la gestione delle relazioni col fornitore e l'integrazione verticale […]. Mentre la maggior parte dei passaggi del buying, merchandising and supply chain process tradizionale sono ancora applicabili secondo il modello see-now-buy-now, devono essere riprogettati e abbreviati, con i passaggi ciclici e non lineari, e buyer e merchandiser che operano in un ruolo più ibrido. 

L'adozione di questo tipo di modello, pur con tutti gli sforzi che comporta, potrebbe costituire una risposta al fast fashion, che è diventato un competitor del luxury fashion proprio grazie alla sua capacità di produrre collezioni data-driven in poche settimane, facendo arrivare nei negozi indumenti simili a quelli visti in passerella sei mesi prima che gli effettivi prodotti griffati arrivino nei negozi. In questo senso il modello di Jacquemus potrebbe anche rivelarsi un'efficace misura di contrastare gli imitatori del fast fashion che, specialmente dopo l'arrivo del titano Shein con i suoi folli ritmi di produzione e i suoi prezzi stracciati, ha scoperto che è proprio l'agilità dei propri business model a renderli competitivi.