Cosa sta succedendo fra Ferrari e Armani?
Gira voce di un accordo con Exor, società che possiede la casa di Maranello
10 Giugno 2021
Negli ultimi giorni si sono rincorsi alcuni rumor su un possibile accordo fra Giorgio Armani ed Exor, holding della famiglia Agnelli e prima azionista di Ferrari, per una non meglio precisata partnership azionaria fra le due aziende.
Sebbene entrambe le parti abbiano negato la notizia, il potenziale progetto è stato molto discusso in questi giorni negli ambienti della finanza, come riporta Marigia Mangano de Il Sole 24 Ore, e un dossier sulla questione è stato presentato a Exor. Il progetto sembrerebbe essere molto articolato e prevede il conferimento dell'azienda di Armani a Ferrari e l'ingresso del designer fra gli azionisti della casa di Maranello con una quota del 15-20%. Dietro il progetto si nasconderebbe la difficile questione della successione dell'impero Armani, al momento privo di eredi, considerato come il nipote di Armani, Andrea Camerana, sia imparentato alla lontana proprio con la dinastia Agnelli.
La sinergia fra i due gruppi non suona implausibile, considerato come Armani e Ferrari avessero già stretto un accordo nel 2019 per "diversificare il brand su abbigliamento e intrattenimento" come spiegò all'epoca l'amministratore delegato, Louis Camilleri. La Exor ha comunque escluso la possibilità, dato che, se fosse attuato, il progetto farebbe di Armani il secondo maggiore azionista di Ferrari, mettendo sottosopra l'equilibrio dell'azionariato del gruppo, dominato al 23,5% da Exor stessa e al 10% da Pietro Ferrari. L'ipotesi rimane comunque altamente suggestiva, sia perché Armani aveva espresso interesse circa la formazione di un mega-gruppo del lusso italiano in un'intervista di qualche tempo fa, sia perché Exor ha di recente acquisito il 24% di Christian Louboutin insieme alla quota di maggioranza del luxury group cinese Shang Xia, co-fondato da Hermès, dimostrando dunque un sostanziale interesse nel campo del fashion luxury e lasciando presagire l'idea di un gruppo del lusso italiano capeggiato da Exor. A oggi, comunque, una fusione vera e propria dei due gruppi appare improbabile anche se un interesse di Exor nei confronti del gruppo non sarebbe da escludere.