5 storie del mondo della moda che vorremmo vedere su Netflix
Cosa aspettate a produrle?
28 Maggio 2021
Raccontare la moda in televisione è sempre molto difficile. Da un lato, la fashion industry è spesso un mondo chiuso e difficile da raccontare a una audience generalista, ma dall’altro è così pieno di storie e protagonisti assolutamente over-the-top che sarebbe un totale peccato lasciarli cadere nell’oblio. Di recente, la serie Netflix Halston ha provato a raccontare la vita del famoso designer tramite il format della mini-serie ma, in effetti, la narrativa del genio tormentato e un certo sensazionalismo hanno offuscato gli effettivi contributi culturali del designer al mondo della moda. Lo stesso valga per Emily in Paris, serie piacevolissima ma che non hanno lasciato i fashion insiders del tutto soddisfatti.
Dunque abbiamo deciso di prendere la questione nelle nostre mani e suggerire cinque storie del mondo della moda che vorremmo vedere trasformate in film o serie. Con la speranza che queste righe finiscano sotto gli occhi del produttore giusto.
La Battaglia di Versailles
La Battaglia di Versailles fu un fashion show che si tenne il 28 novembre 1973 a Versailles e che vide lo scontro fra due schieramenti: da un lato la squadra francese composta da Yves Saint Laurent, Pierre Cardin, Emanuel Ungaro, Marc Bohan e Hubert de Givenchy; dall’altro Oscar de la Renta, Stephen Burrows, Halston, Bill Blass e Anne Klein, con la presenza aggiuntiva di Donna Karan come assistente di quest’ultima. La Battaglia è stata narrata in maniera un po' sommaria in una delle puntate di Halston ma, considerato che su quel giorno fatidico sono stati scritti libri interi, osiamo dire che l’evento meriterebbe un film o una mini-serie a sé stante - specialmente considerato che Yves Saint Laurent e Andy Warhol non erano facevano nemmeno un'apparizione. La trama sarebbe assolutamente epica, la ricostruzione storica negli ambienti originali di Versailles sarebbe un unicum nella storia del cinema di moda e, infine, i temi affrontati (la diversity, la tradizione contro l’innovazione, l’evoluzione della moda negli anni ’70) renderebbero la narrazione incredibilmente moderna e istruttiva per il pubblico.
La faida fra Coco Chanel ed Elsa Schiapparelli
Immaginate un film o una serie che ripercorre la vita e la carriera di due designer geniali come Chanel e Schiapparelli sullo sfondo della Parigi anni ’20. Supponendo che venga scritta una sceneggiatura solida ed efficace, le attrici protagoniste avrebbero molto materiale su cui lavorare e il senso di drama si potrebbe letteralmente toccare. Culmine della storia potrebbe essere il famoso ballo in cui Chanel gettò Elsa Schiapparelli su un candelabro facendole prendere fuoco – ma gli spunti che si nascondono dietro la vicenda di queste due designer rivoluzionarie, con la conseguente esplorazione della loro mentalità e del loro immaginario, insieme a un contorno di personaggi storici di tutto rispetto, ne farebbe uno show unico.
La vita di Dapper Dan
Il perché non esista ancora una serie sulla vita di Dapper Dan rimane tutt’oggi un mistero. La storia di Dapper Dan (al secolo Daniel Day) avrebbe tutto: la Harlem degli anni ’70, gli amori burrascosi, la nascita della scena hip-hop, la logomania e i knock-off d’autore, le lotte legali, il ritorno sulle scene. Nel corso della serie ci sarebbe spazio per far apparire figure musicali uniche come LL Cool J, i Fat Boys e Bobby Brown, per citarne solo alcuni, e si potrebbe discutere di temi e momenti storici che avrebbero un’enorme risonanza oggi.
L’esordio di Miuccia Prada nella moda
Se dovessimo immaginare un biopic di Miuccia Prada non troveremmo forse enormi melodrammi, ma attraverso la lente della gioventù della designer potremmo assistere alla vita della Milano altolocata negli anni ’60, agli scontri giovanili del ’68, alle mille storie della “Milano da bere”, i suoi anni al teatro e a momenti iconici come la sua sfilata d’esordio nel 1984. Ma anche l’invenzione del triangolo Prada e del concetto dell’ugly chic, la storia della Luna Rossa, le collaborazioni con gli artisti, i costumi disegnati per l’Opera di New York e tantissimi altri aneddoti – anche se probabilmente la deuteragonista della storia sarebbe Milano stessa, ritratta epoca dopo epoca attraverso mille cambiamenti.
Twiggy, i Mod e la Swinging London
È assurdo come la subcultura Mod sia così citata e menzionata dai designer di oggi senza che se ne parli veramente troppo. Eppure l’estetica di Carnaby Street, con i completi sartoriali, le Lambrette e la musica di quegli anni sarebbe stupenda da vedere sullo schermo, piccolo o grande che sia, e la protagonista di questo mondo potrebbe essere Twiggy, una delle modelle più celebri della cultura pop. Fu lei a rompere con gli stereotipi della femminilità dell’epoca e a inventare il concetto di super-model, senza nemmeno menzionare il fatto che, insieme a lei, potremmo vedere sulla scena le più grandi personalità dell’epoca come David Bowie, i Beatles e Andy Warhol.