Perché Drake non ha mai avuto successo nello sneaker game?

Durante una puntata di The Complex Sneakers Podcast, l'ex VP GM di adidas Yeezy Jon Wexler aveva confermato l'intenzione del brand tedesco di aggiungere Drake alla sua scuderia di creator e infuencer. Era il 2018 e Drizzy era alla ricerca di una via di fuga per slegarsi dall'accordo siglato tempo prima con Jordan Brand, e in suo soccorso era arrivato direttamente Kanye West, artefice dei primi contatti e dei meeting tra Drake e adidas. 

Nonostante le buone premesse, il dissing tra il rapper canadese e Pusha T, già sotto contratto con adidas, spense qualsiasi speranza per le due parti, traghettando così Drake verso il suo attuale accordo con Nike certificato dal verso di Sicko Mode Checks over stripes, that's what I like. Nonostante l'accordo con il brand di Beaverton, l'apporto e il peso di Drake nello sneaker game sono sembrati sempre secondari e marginali rispetto al peso dell'artista nell'industria discografica. Da Nocta, una collezione che non si è mai distinta per originalità e spessore, fino alle ultime Hot Step Air Terra, passate agli onori della cronaca per la loro somiglianza con le Yeezy 380 Alien, le collabo firmate Drake sono sempre sembrate un male necessario invece di un valore aggiunto al mondo delle sneaker e all'intero movimento che lo circonda. 

Senza scomodare Kanye West e la rivoluzione portata avanti da anni con Yeezy, basta citare Travis Scott per mettere in luce quello che sembra un semplice tentativo svogliato di capitalizzare un successo musicale attraverso un settore in crescita come quello delle sneaker. Pur non brillando per design, le sneaker create da La Flame sono sempre riuscite a creare un'attenzione spropositata intorno a ogni release, raggiungendo spesso prezzi di resell altissimi nonostante una certa inconsistenza creativa di fondo. Il successo di Travis Scott nel mondo delle sneaker è però da ricondurre allo status di La Flame nel mondo delle moda, una style icon in grado di influenzare trend e vendite, capace quindi di attirare intorno a se l'attenzione necessaria per trasformare l'uscita di un paio di sneaker in un evento. Drake dal canto suo è sempre sembrato un po' spaesato nel confronto con la moda, non riuscendo mai ad imporsi nel modo netto che invece sembra quasi naturale per i suoi colleghi. Basterebbe guardare il video realizzato dallo youtuber The Unknown Vlogs in cui Drake sfoggia un outfit da un milione di dollari per rendersi conto di come il rapper canadese faccia parte di un mondo diverso, uno in cui il flex è la giacca di Brioni da 11mila dollari in un outfit formal. Lo stesso OVO, il brand nato dall'omonima etichetta, ha collezionato nel corso del tempo una serie di collabo passate in sordina e distintesi solo per la poca sostanza che le contraddistinguevano. Da Dsquared2 a Canada Goose, passando addirittura per Prada, l'estetica di Drake è sempre sembrata quella dell'ostentare invece che quella del creare, una mentalità che poco si sposa con chi ha in mano le chiavi per cambiare lo sneaker game.