Con quali brand italiani potrebbe collaborare Supreme?
Da Missoni a Pucci, il brand di James Jebbia starebbe cercando un nome che ha scritto la storia del lusso italiano
13 Maggio 2021
È passata esattamente una settimana dall'attesa apertura del primo store Supreme su suolo italiano, aperto nel cuore di Brera e celebrato con la release di una Box Logo dedicata all'Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Una settimana è anche il tempo che è bastato per far sì che iniziassero a circolari voci e rumor su una possibile collaborazione di Supreme con uno nome storico della moda italiana, un ulteriore modo per rendere omaggio alla storia del costume italiano. Per farlo, il brand fondato da James Jebbia starebbe cercando un partner che sia il miglior rappresentante di quel lusso un po' vintage che ha reso famosa la moda italiana nel mondo a partire dagli anni Ottanta.
Fino ad oggi Supreme ha collaborato con diversi marchi italiani soprattutto nell'ambito del design e degli accessori per la casa, come nel caso di Smeg, con cui lo skate brand ha realizzato anche un nuovo frigorifero in uscita proprio questa settimana, della moka con box logo di Bialetti, rilasciata nel 2019, o della lampada da tavolo Cuboluce, prodotta da Cini&Nils, disegnata da Franco Bettonica e Mario Melocchi nel 1972. Nell'ambito moda, invece, l'incontro con l'immaginario italiano è avvenuto grazie a Castelli Cycling, storico brand sportivo specializzato in maglie e abbigliamento per il ciclismo, senza contare una fugace collaborazione con FILA, brand nato in Italia ma oggi di proprietà sud coreana, con cui Supreme aveva realizzato una capsule ispirata allo sportswear vintage, con tanto di polsini e fasce per capelli con cui FILA aveva scritto la storia del tennis. Non si può non menzionare la lunga partnership di Supreme con Stone Island, che si è sempre concentrata su capi all'avanguardia sia nelle silhouette che nei materiali, mentre è mancato fino ad oggi la commistione con un altro tipo di moda italiana, più elevata e meno sportiva, con un peso massimo del settore. Manca, insomma, la collaborazione con un Jean Paul Gaultier italiano.
La lacuna potrebbe presto essere colmata, sfruttando l'onda lunga dell'attenzione per l'apertura dello store a Milano. Tra i nomi più accreditati ci sarebbe Missoni, che ha già sperimentato più volte collaborazioni con partner esterni, anche nel campo dello sportswear con adidas o con Pigalle, e che sarebbe un nome perfetto anche nel caso in cui Supreme optasse per una collezione di homeware. Il pattern della maison sarebbe inoltre una tabula rasa perfetta su cui costruire grafiche e stampe ultra riconoscibili. Nel roaster di nomi a cui Supreme starebbe guardando ci potrebbe essere inoltre Pucci, altra maison dalla storia lunghissima, un po' eclissata nelle ultime stagioni, il cui pattern resta in ogni caso inconfondibile. Nella lista di maison più riconosciute a livello globale per l'impatto lasciato sulla moda, non solo in Italia, Supreme conta anche Etro, Salvatore Ferragamo, persino Giorgio Armani. Nonostante King George si sia detto più volte favorevole alla formazione di un fashion group italiano, non è chiaro se nei suoi piani futuri rientri anche una collaborazione con Supreme, che diverrebbe un avvenimento senza precedenti per un brand del calibro di Armani.
In attesa di conferme ufficiali - o di ulteriori leak - nss magazine ha realizzato una serie di mock up per cercare di immaginare come potrebbero essere le box logo disegnati dai vari brand italiani.