La stagione degli sweatpants sta per finire, secondo Lyst
Il nuovo report sui trend dei primi mesi del 2021 suggerisce il calo dell'activewear da pandemia
29 Aprile 2021
La primavera è arrivata e il mondo della moda si prepara a uscire di casa. Se nella primavera dell’anno scorso il report trimestrale di Lyst, il principale motore di ricerca del mondo della moda, incoronava Nike come l’hottest brand del momento e segnalava tra i prodotti più venduti short sportivi, cappellini da basket e sneaker, il report per i primi tre mesi del 2021 parla di un prevedibile e atteso testacoda nella tendenza: se nel womanswear abiti e scarpe col tacco volano con aumenti di ricerche del 222% e del 163%, in quello maschile l’apparizione della camicia in denim di Brunello Cucinelli simboleggia «un tipo di vestiario ‘intermedio’ sviluppatosi con il ritorno graduale agli uffici e alle occasioni sociali».
Il campo dei prodotti femminili più venduti da gennaio fino alla fine di marzo non contiene nemmeno un capo activewear, anzi, molti dei prodotti sono specifici per l’esterno: dal parka The North Face x Gucci fino agli stivali di Bottega Veneta, alle borse di Prada ed Hermès e ai mini-dress, in questo caso nella versione firmata da Nensi Dojaka. Quasi la metà dei prodotti maschili invece è dominata da sneaker: le nuove Yeezy 450 sono in cima alla lista, che include comunque le Nike Dunk Low (popolarissime su Instagram), le Solomon che parlano invece della forza del gorpcore e, infine, le Geobasket di Rick Owens. L’altra metà della lista è occupata da outerwear mentre l’unico accessorio al terzo posto è il Bucket Hat di Prada.
Tutti questi prodotti, anche se in certi casi più discreti, descrivono un movimento del pubblico della moda che va dall’interno delle case all’esterno, sia che si tratti di riunioni sociali che di esplorazioni nella natura – come anche si è visto nelle ultime sfilate, in cui l’estetica e la musica da nightclub è andata per la maggiore. Sarà comunque un ritorno a un consumismo più consapevole: la presenza di statement pieces di seconda mano, come la borsa Kelly di Hermès e il Rolex Submariner nel womanswear, ma anche la camicia di Brunello Cucinelli e una sneaker di culto come la Geobasket, evidenziano un interesse al capo longevo (sia materialmente che esteticamente) e all’item il cui acquisto è pianificato come un vero e proprio investimento, con un conseguente aumento di resell e commercio secondhand.
Secondo le parole del report, inoltre, l’impatto più significativo in questa nuova wave di consumismo ottimista ma consapevole sarà dato dal duetto di Gucci e Balenciaga – con l’implicita premessa che il suo successo sarà simbolico di un ritorno del capo vistoso, che parli della fine dell'austerity, da ostentare quando si è fuori e, dunque, mentre si socializza. Il divano e la tuta, ormai triste simbolo della depressione da lockdown, sono insomma solo un lontano ricordo.