Hermès è uno dei brand che vende di più e se ne parla pochissimo
Solo nei primi tre mesi del 2021, la maison ha registrato 2 miliardi di vendite
23 Aprile 2021
In un mondo della moda in cui ogni mossa di ogni brand è strombazzata come un epico evento, uno dei brand più performanti dell’industria fattura miliardi nel quasi totale silenzio: è Hermès, una maison che della discrezione ha fatto la sua firma, che soltanto nel primo trimestre del 2021 ha generato vendite per 2,08 miliardi di euro, facendo crescere il proprio volume d’affari del 44% rispetto alle vendite dell’era pre-Covid. I risultati fenomenali del brand sono stati emulati anche da Louis Vuitton e Dior, come Mario Ortelli di Ortelli & Partners ha detto a WWD, ma, a differenza di questi altri due brand ma anche di Chanel e Gucci, Hermès ha alzato i suoi prezzi di pochissimo – una strategia avviata da molti brand di lusso nello scorso anno per rientrare delle perdite causate dal lockdown: secondo The Fashion Law, Louis Vuitton ha alzato il prezzo di alcune borse e prodotti del 6%, Gucci del 9% e Dior dell’11%, mentre Hermès ha elevato i prezzi solo del 1,4%.
Il responsabile di questa performance straordinaria (ricordiamolo: a differenza di tutti gli altri brand citati, Hermès non fa parte di un mega-gruppo industriale) è stato, prevedibilmente, il mercato dell’area Pacifica, specialmente la Cina, ma anche la Corea, la Thailandia e Singapore e l’Australia con le vendite salite del 94% nella macro-area. Il segreto di questo successo, secondo Luca Solca di Bernstein è la limitata capacità produttiva. A differenza di altri celebri brand che incentrano la propria strategia sul creare un artificioso senso di esclusività, organizzando presunti eventi culturali e vestendo le celebrity più seguite di Instagram, Hermès ha perseguito un tipo di esclusività che è tutta materiale: i suoi prodotti sono esclusivi perché ce ne sono materialmente pochi. Dopo 184 anni, la sua attività non avviene su scala industriale (anche se quest’anno apriranno due nuovi centri produttivi a Guyenne e Montereau, in Francia) e proprio questo dà un valore concreto oltre che simbolico e immateriale ai suoi prodotti – e proprio questo costituisce l’intera strategia “silenziosa” del brand.