Ripensare Milano a partire da Scalo Lambrate
Intervista agli organizzatori del progetto di recupero urbano che farà rinascere il quartiere nord-est
24 Febbraio 2021
Gli ex-magazzini della stazione ferroviaria di Lambrate, a Milano, saranno nelle prossime settimane l’epicentro di un ambizioso progetto di recupero urbano che, a partire dalla creazione di uno spazio sociale condiviso nell’antico cuore abbandonato del quartiere, si irraggerà in tutta l’area circostante dando un’ulteriore spinta al recupero di una parte della città finora marginalizzata. Dopo il 2020, anno della Milano Sospesa, l'apertura di Scalo Lambrate segna un nuovo inizio per la città. L’enorme spazio da 1.500 metri quadri è stato infatti ristrutturato secondo un piano di lavoro sostenibile, con recupero di materiali di scarto, abbattimento dei consumi e rinuncia all’uso dei materiali plastici, e ospiterà una galleria d’arte, un co-working, una stazione radio, un’area wellness e un orto urbano. Inoltre, ci saranno anche un ristorante e un bar che porteranno la firma dell’eco-retrat romano The Sanctuary, che più che un ristorante è un progetto di lifestyle a tutto tondo espresso anche attraverso la gastronomia. L'apertura del locale è fissata per il prossimo 28 febbraio, mentre, a partire dal 25 febbraio, si terrà anche una mostra fotografica di Maurizio Spucches intitolata Once upon a time in 2020.
L'apertura di Scalo Lambrate rappresenta un importante passo avanti nella trasformazione di Milano nella smart city che vuole essere – specialmente perché è uno dei primi progetti di recupero urbano a svolgersi seguendo una filosofia di sostenibilità pura. Questo progetto, insieme ai grattacieli sostenibili che presto appariranno sullo skyline cittadino, rappresenta anche una nuova ottica per l’architettura urbanistica, che va avvicinandosi sempre di più alla filosofia dell’economia circolare.
Per farci raccontare il progetto, la redazione di nss magazine ha rivolto alcune domande a Fabio Lucarelli, responsabile dell’associazione culturale Formidabile Lambrate che, insieme al Municipio 3, al Comune di Milano, a The Sanctuary e a FS Sistemi Urbani, ha promosso e seguito questo progetto di rigenerazione urbana.
Scalo Lambrate è un progetto di rigenerazione urbana che arriva a Milano nel momento della ripartenza dopo la pandemia. Cosa può fare un progetto del genere per la città in questo frangente storico?
Darà sicuramente un forte segnale di ripresa e rinascita non solo per il quartiere di Lambrate. Il nostro progetto ha l’ambizione di diventare un polo culturale e d’intrattenimento di riferimento per la città intera. L’associazione Formidabile continuerà e darà nuovo impulso alla rigenerazione della periferia iniziata da Lambrate Design District, forse dettando anche nuove regole per il recupero degli scali ferroviari della città.
Quali sono le principali sfide del costruire un progetto di rigenerazione urbana completamente sostenibile durante la pandemia?
Non potrebbe essere altrimenti in un periodo storico come questo. Il pianeta ci lancia continui messaggi d’aiuto in questo senso. Credo che Scalo Lambrate possa diventare un esempio per la città. Grazie al suo spazio e alla sua versatilità, Lambrate è tra i pochi quartieri di Milano che ha a disposizione vaste aree urbane pubbliche e private che consentano di realizzare attività in sicurezza. Le varie aree del distretto consentono flessibilità funzionale e rapidità nella risposta alle varie esigenze dettate dalla contingenza globale Covid.
I vostri programmi ruotano intorno al benessere fisico e mentale dell’essere umano e dell’ambiente. Credete che dopo il lockdown le esigenze di benessere dei milanesi siano cambiate?
Credo che senza dubbio il lockdown abbia fatto emergere, non solo a Milano, ma in tutto il mondo, in primis la necessità di una continua e affidabile accessibilità informatica. Detto questo, credo che dopo mesi di lockdown l’esigenza di connettersi con il mondo esterno e con la natura, sia diventata una necessità imprescindibile per il raggiungimento del well-being psicofisico. Soprattutto per questo motivo incentiveremo le attività per il benessere del corpo e della mente previste nel nostro grande spazio esterno. Sono previsti corsi di yoga, mindfulness e meditazione, workshop botanici per il corretto utilizzo di erbe mediche, trattamenti ristrutturanti, depurativi e osteopatici, emotional dance e naturalmente lezioni di cucina.
Scalo Lambrate possiede un ristorante. Nella vostra visione del lifestyle qual è il ruolo della gastronomia?
La cucina di Scalo Lambrate sarà a cura del Sanctuary di Roma, nostro partner in questo progetto di riqualificazione. Sarà caratterizzata, come da loro abitudine, dall’utilizzo di ingredienti di alta qualità provenienti da ogni parte del mondo, con un tocco mediterraneo, dando così vita ad una cucina sana, biologica e gourmet interpretata dai loro chef. Un modo di mangiare contemporaneo sempre attento alle proposte innovative che si evolvono di pari passo con la società che ci circonda.
Nel vostro progetto sostenibilità e costruzione di una community sono due concetti che vanno di pari passo. Qual è il ruolo delle community nella smart city che Milano aspira ad essere?
L’azione dell’associazione Formidabile punta alla creazione di una community di quartiere e non solo, trascendendo i limiti geografici e riunendo individui in base ad un sistema valoriale e culturale che idealmente rende Lambrate un territorio confinante con New York, Shanghai e Amsterdam. I confini della Smart City superano le tradizionali definizioni di perimetro urbano. Milano punta ad essere una città che dialoga alla pari con tutte le città del mondo che condividono le medesime caratteristiche. Il digitale è e sarà un punto di incontro e scambio.