I Daft Punk e la moda
Una storia d’amore lunga quasi quanto la loro carriera
12 Maggio 2023
Nel 2021 il duo più celebre della musica dance/elettronica, i Daft Punk, al mondo si è sciolto dopo 28 anni di straordinaria carriera. E oggi, 12 maggio, il loro album più importante, Random Access Memories, ha compiuto il suo decimo anniversario - suscitando non poche nostalgie da parte del pubblico. Il duo, formato da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter nel 1993, aveva deciso sin dai primi successi della propria carriera di indossare delle maschere per lasciare sotto i riflettori soltanto la loro musica – una decisione che è stata alla base della loro rapidissima ascesa ma che ha anche fatto di loro delle icone di stile. Nel corso degli anni i Daft Punk non hanno solo firmato il proprio merch e stretto collaborazioni con Hedi Slimane, Virgil Abloh e Gosha Rubchinskiy ma anche influenzato segretamente molto di quell’estetica nostalgica, sospesa fra gli anni ’80 e ’90, che adesso va per la maggiore a partire dall’ossessione per i suoni synth, per la mania del vintage, per le grafiche dal sapore fantascientifico e, più in generale, per la capacità di rendere la propria musica parte di uno storytelling stratificato e compiuto. Basti solo dire che il loro ex-direttore artistico, Gaildas Loaec, divenne poi il fondatore di Maison Kitsune, fotografi come Peter Lindbergh e Terry Richardson li hanno resi protagonisti di innumerevoli cover e photoshooting mentre rimane leggendaria la collaborazione con Slimane, per cui firmarono la playlist dello show SS13 di Saint Laurent.
Ma andiamo con ordine. Alla fine degli anni ’90, come emerge da alcune foto degli esordi del duo, i Daft Punk erano un’entità che esisteva nella musica soltanto: i due ragazzi che ne erano gli autori si nascondevano dietro maschere di carnevale. La rivoluzione sci-fi avverrà solo nel 2001, con l’esordio dei celebri elmetti creati grazie a una collaborazione fra l’azienda LED FX e Alterian Inc., company specializzata in effetti speciali. Già nel 2006, in tempo per la loro apparizione a Coachella, gli elmetti erano giunti alla terza iterazione e grazie alle iniziative degli anni successivi, diciamo dal film Electroma del 2006 alla produzione della colonna sonora di Tron: Legacy nel 2010, il duo iniziò a gravitare nell’orbita della moda. I due abbandonarono le tute di pelle per rivestirsi di eleganti completi nel photoshoot di Sharif Hamza su Dazed & Confused Magazine. Questo decennio è essenziale perché definì l’estetica dei due, riassumibile tramite la storia dei loro elmetti: dal 2001 al 2005, infatti, si parla di Discovery Era, con un periodo di transizione che lascia spazio, tra 2006 e 2010, alla Human After All Era che si concluderà con Tron: Legacy, film dopo il quale l’estetica degli elmetti rimarrà sostanzialmente invariata.
Il big breakthrough avviene nel 2012. Hedi Slimane, al culmine della sua carriera come direttore creativo di Saint Laurent, oltre che uomo più francese di Francia, sceglie proprio loro nell’ottobre di quell’anno per firmare una playlist da 15 minuti che accompagni l’iconico show SS13 del brand. Il successo di questo incontro fra due icone culturali, fra il fenomeno dance e la moda, fu tanto elevato che Slimane incluse i Daft Punk nella lista di musicisti a cui firmare l’intero guardaroba di scena. La nuova venture viene presentata, nell’aprile del 2013, con un iconico photoshoot scattato da Slimane stesso che vede i due fasciati da uno smoking all-black di Saint Laurent ricoperto interamente di sequin. A maggio dello stesso anno i due collaborarono insieme al Lotus Team al Grand Prix di Monaco, dove si presentarono in tenuta da scuderia futuristica, mentre a luglio apparvero sulle pagine di Vogue insieme a Karlie Kloss. Ad agosto seguì un photoshoot di Mathieu Cesar in CR Fashion Book insieme a Milla Jovovich, sempre in full-Saint Laurent, come anche un altro photoshoot sulle pagine de The Wall Street Journal firmato da Terry Richardson insieme a Gisele Bundchen. Tutti photoshoot stupendi, ma che sono impossibili da eguagliare all’editoriale firmato Peter Lindbergh per M Le Monde nel dicembre 2013 che trasformò in poesia la loro estetica sci-fi.
In seguito, furono protagonisti di uno degli sneaker drop più esclusivi di sempre, insieme a A BATHING APE*, che produsse solo cento esemplari di Bapesta FS-001 ‘Daft Punk’ e le rese disponibili tramite un drop estremamente localizzato online. Dopo Slimane, le collaborazioni con la moda seguirono a ruota con l’apertura di un pop-store a Los Angeles, nel 2017, che causò file di pubblico talmente enormi da bloccare il traffico: Henry Levy di Enfants Riches Deprimés firma due pezzi per la loro collezione di merch che diventano rarissimi item da collezione, lo stesso fanno Gosha Rubchinskiy (allora al culmine della sua gloria) e Virgil Abloh che produce per loro una t-shirt inclusa nella collezione d’esordio a cui seguirà poi una linea di merch a sé stante che include giacche di satin e skateboard. Il 2017 si chiude con la collaborazione con DARKDRON e l’iconico illustratore pulp italiano Emanuele Taglietti.
In seguito, oltre al classico merch ispirato alle varie collaborazioni e all’apparizione su numerose riviste anche con servizi fotografici scattati dal loro amico di sempre Hedi Slimane, il rapporto fra i Daft Punk e la moda venne celebrato da una grandiosa mostra alla Filarmonica di Parigi, che li paragona ai Kraftwerk e a Laurent Garnier e ne esamina, tramite una retrospettiva su musica e costumi, l’impatto avuto sullo zeitgeist della moda mondiale in più di vent’anni di carriera che avrebbe dovuto culminare con la colonna sonora di Occhiali Neri, il prossimo film di Dario Argento che aveva iniziato la produzione lo scorso aprile e di cui ancora poco o nulla si sa. Ma tutto sembra per ora finito: la separazione dei due sembra comunque amichevole, dunque non è esclusa una reunion in futuro. Per ora dovremo accontentarci di una discografia grande quanto il loro lascito culturale.