Le Birkenstock create con pezzi di vecchie borse di Hermès
Opera del collettivo MSCHF, diventato famoso per le sue Nike piene di acqua santa
09 Febbraio 2021
L’irriverenza è la cifra stilistica di MSCHF, collettivo di Brooklyn che ha creato nel corso degli anni sneaker artistiche che si prendevano gioco del mondo del lusso e delle nevrosi del consumismo. Dopo aver riempito una Air Max 97 di acqua santa e fatto a pezzi una delle opere di Damien Hirst vendendo singolarmente i frammenti, il gruppo di creativi è andato all’attacco delle borse Birkin di Hermès, facendole a pezzi e trasformandole in sandali Birkenstock da 76.000$ chiamate, con il solito umorismo, Birkinstock.
L’idea ha precedenti nella storia: l’intera fama di Dapper Dan ruota intorno al riutilizzo dei loghi di Louis Vuitton e Gucci per ricreare abiti in stile hip-hop; mentre rimane celebre l’episodio del 1999 in cui lo spagnolo Miguel Adrover mandò in passerella una gonna creata a partire da una valigia di Louis Vuitton. Sul sito ufficiale del collettivo artistico, dove l’acquisto può essere effettuato su ordinazione, è presente un manifesto che racconta l’idea dietro il progetto:
I materiali diventano di valore in base a fattori storici e culturali. […] Nel 19esimo secolo quando l’alluminio era un metallo esotico e nuovo, gli aristocratici imborghesiti della Francia iniziarono a dare molto più valore alle posate di alluminio rispetto all'argenteria antica. Oggi le borse Birkin aumentano di valore del 14% ogni anno […] e si può guardare alla borsa Birkin come alla nuova materia prima del lusso.
Un’iniziativa sospesa fra critica, irrisione e celebrazione del mito della Birkin, rappresenta anche un'ironica polemica contro le grandi collaborazioni del lusso, che spesso includono appena l’aggiunta di un logo e poco altro. Ma anche un involontario capolavoro di tempismo, con Birkenstock che, proprio in questi giorni, potrebbe finire nelle mani di una società affiliata a LVMH. Gli artisti, comunque, specificano che le Birkinstock non sono una collaborazione ma, ritornando al lessico teologico a loro caro, una transustantazione – una trasformazione di una scarpa banale nella sostanza stessa di un mito del lusso.