Cosa farà VF Corp con Supreme?
Il futuro del brand di James Jebbia potrebbe passare dalla Cina
29 Gennaio 2021
Dopo l'acquisizione dello scorso novembre per 2,1 miliardi dollari, è arrivata l'ora per VF Corp di scoprire le carte sulle sue intenzioni con Supreme. L'azienda proprietaria di Vans e The North Face si trova ora davanti la necessità di far capire alla comunità streetwear cosa succederà a Supreme, da qualche anno in una fase calante che ha visto l'hype intorno al brand spegnersi lentamente.
Secondo il CEO Steve Rendle nelle intenzioni di VF Corp c'è la volontà di mantenere intatta l'anima di Supreme, comprendendone il ruolo e l'importanza ricoperta all'interno di un mondo vasto come quello dell'hype culture. "Mi fa sempre ridere quando la gente pensa che arriveremo e cambieremo Supreme" ha dichiarato Rendle, mettendo di fatto la parola fine alle voci e ai rumor che si rincorrono da novembre.
Nei piani di VF Corp c'è però la volontà di generare 500 milioni di dollari nel prossimo anno fiscale, partendo quindi da marzo del 2021. Un risultato raggiungibile, secondo gli analisti, aumentando la potenza del brand nel mercato cinese, dove al momento Supreme non ha store fisici, ma anche attraverso le vendite online. Nonostante la pandemia e la chiusura di molti dei suoi negozi, Supreme è riuscita a non risentire troppo della crisi proprio grazie al digitale, un canale che al momento rappresenta il 60% delle entrate del brand.
La vera sfida di VF Corp sarà però quella di resuscitare l'interesse verso il brand, da tempo non più protagonista di un mondo che sembra aver perso la voglia di aspettare con ansia il prossimo drop del giovedì, ma che soprattutto sembra ormai lontana dal mondo Supreme. Con la riscoperta del basic e la voglia di una moda conscious, il brand di James Jebbia dovrà trovare nuovamente il suo posto in un mondo in continua evoluzione.