Uniqlo è ora il leader del settore fast fashion
Il gruppo Fast Retailing ha superato Zara e tutti i brand di Inditex
29 Gennaio 2021
Lunedì scorso è stato il quotidiano spagnolo El Economista a rivelare che Inditex non è più il gruppo leader del settore fast fashion. La società che controlla Zara, Bershka, Massimo Dutti, Pull&Bear e Stradivarius, è stata infatti superata da Fast Retailing, proprietario invece di Uniqlo, che ha chiuso la seduta di borsa del 25 gennaio con una capitalizzazione di 9,97 miliardi di yen (poco sopra i 79 miliardi di euro), battendo per la prima volta i 78,8 miliardi di euro della capitalizzazione di Inditex.
Sono diversi i fattori che hanno portato a questo sorpasso, primo fra tutti, i mercati su cui operano i due gruppi. Il quotidiano spagnolo riporta infatti che solo in quest'ultimo anno Inditex è calato molto soprattutto nel mercato domestico, perdendo inoltre il 18% di valore in borsa, rispetto alla rivalutazione di Fast Retailing al 40%. A livello di retail, dunque, Uniqlo e il suo gruppo proprietario si configurano come la realtà più potente e solida, a cui segue Inditex, la società americana TJX, la catena Ross Stores e al quinto posto il gruppo H&M.
Dall'inizio del nuovo anno si rincorrono inoltre diverse voci sulla possibile chiusura di circa 100 store di Bershka, Pull&Bear e Stradivarius in Cina, brand per cui nel territorio Inditex vorrebbe potenziare la componente online. Il marchio ammiraglio Zara, ma anche Massimo Dutti, Oysho e Zara Home manterranno invece le loro location fisiche. Una riorganizzazione della rete di retail interesserà anche i negozi del gruppo in Europa, per cui è prevista la chiusura di circa 79 store, andando a colpire 818 dipendenti, per la maggior parte impiegati per Massimo Dutti. La predominanza di Fast Retailing sul mercato asiatico, e in particolare quello cinese, fa dunque la differenza per il gruppo guidato da Tadashi Yanai. Il gruppo concentra infatti il 41% delle vendite totali in Cina, con Uniqlo International in testa, un successo territoriale che fa da traino ad una crescita globale per il gruppo, che quest'anno punta ad aumentare la redditività.
"Sebbene il gigante galiziano continui a superare ampiamente il competitor giapponese in termini di fatturato, l’evoluzione del business di entrambe le società è stata molto diversa nell’ultimo anno. Mentre Fast Retailing ha beneficiato del peso della Cina (il primo mercato in ripresa) sulla sua attività, Inditex ha sofferto della sua esposizione ai mercati europei", ha precisato il quotidiano spagnolo Modaes. Sebbene non si possa dire che nessuno dei due gruppi leader del settore fast fashion sia in crisi, vista anche la solidità del settore e il costante interesse dei consumatori, pesa in modo significativo la persistente emergenza sanitaria in Europa, che penalizza i player che nel territorio hanno investito maggiormente, e che premia invece un mercato, quello cinese, già in forte ripresa, lasciatosi la pandemia alle spalle.