Farfetch vuole diventare il luxury retailer online più sostenibile al mondo
Con un piano che punta a ridurre le emissioni e ad incrementare il mercato secondario
10 Dicembre 2020
Non è un segreto che la sostenibilità sia diventato l'argomento più spinoso - e stimolante - della fashion industry. Dopo decenni di business poco attento all'impatto ambientale e più in generale agli sprechi e ai metodi impiegati nella filiera produttiva, piccoli e grandi brand stanno lavorando per migliorare il proprio approccio green. Uno shift nel modo di produrre e vendere prodotti che interesserà in modo molto significativo anche i retailer online, come dimostra il nuovo ambizioso piano che Farfetch conta di mettere in atto da qui al 2030 e che ruota tutto intorno alla sostenibilità ambientale.
Il luxury retailer, che controlla anche Browns, New Guards Group e Stadium Goods, ha dichiarato infatti che l'obiettivo a lungo termine, da attuare nei prossimi dieci anni, è l'incremento e la crescita del mercato secondario, in particolare tramite il resale di borse e attraverso vendite e donazioni di prodotti vintage o usati, per un giro di affari che dovrebbe andare a doppiare quello del mercato primario, fino ad oggi il principale campo d'azione di Farfetch. Il piano interesserebbe comunque l'intera filosofia aziendale, con l'obiettivo inoltre di ridurre al minimo le emissioni di carbonio così da ottenere un business etico ed inclusivo. Gli obiettivi da raggiungere nei prossimi dieci anni sono stati divisi in quattro macro aree: circolarità, inclusione, prodotti consapevoli e carbon neutrality.
Una delle questioni principali che il retailer si trova ad affrontare è infatti l'elevata quantità di emissioni di carbonio dovuta alle spedizioni che la piattaforma effettua in tutto il mondo, un problema che è stato in parte già risolto, grazie all'impiego di un sistema di compensazione delle emissioni di cabonio, un packaging più efficiente e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Entro il 2030 Farfetch intende ridurre a zero le proprie emissioni, oltre a lavorare solo ed esclusivamente con energie rinnovabili nei propri uffici. L'obiettivo della circolarità sarà raggiunto grazie ai servizi offerti dalla piattaforma, dalla vendita di item usati alla riparazioni di oggetti vintage, che saranno inoltre fondamentali per ridurre l'impatto ambientale dell'industria della moda, e per combattere almeno in parte il problema della sovraproduzione. Sempre entro il 2030, tutti i prodotti in vendita su Farfetch o su piattaforme di sua proprietà saranno infine "consapevoli" ed etici. Ciò significa che si tratterà di prodotti realizzati con materiali riciclati, recuperati, in tessuti organici o prevenienti da mercati equo-solidali. È un po' meno chiaro come l'elemento dell'inclusività verrà invece implementato all'interno dell'azienda. Farfetch ha parlato finora della propria cultura anti-discriminatoria e ha inoltre espresso il proprio desiderio di offrire supporto commerciale e visibilità a brand fondati da designer appartenenti a delle minoranze.
"La sostenibilità è la base per l'evoluzione del Luxury New Retail, dove il confine tra off-line e online si sta dissolvendo, dato che molte operazioni sono state digitalizzate. Permetteremo ai nostri partner di migliorare e rafforzare la loro customer experience introducendo il principio della sostenibilità in aree diverse, che variano dalla consegna, alla gestione della filiera produttiva, al marketing e alla commercializzazione del prodotto finale", ha dichiarato José Neves, presidente e amministratore delegato di Farfetch.
Grazie all'autorevolezza e ad una popolarità ulteriormente accresciuta durante il lockdown, durante il quale la piattaforma ha visto una crescita senza precedenti in termine di vendite - Farfetch punta ora a diventare un leader del settore anche in termini di sostenibilità, candidandosi come esempio di business model veramente green ed efficiente.