Luxury streetwear e sostenibilità etica nel nuovo brand Made in Italy R3UNITE

Negli ultimi anni la sostenibilità è diventata uno dei temi più importanti della fashion industry, una presa di coscienza da cui partire per immaginare un futuro diverso. Inizia invece nei mesi del lockdown la storia di una start-up italiana e under 30 che unisce l’esperienza e l’amore per la moda e il tessile alla coscienza sociale tipica dei late millennial. R3UNITE è il progetto fondato da Emanuele Bianchi - con alle spalle una laurea in Economia alla Bocconi e una in management a Londra - insieme al fratello Francesco e all'amico Matteo Sommaruga.

R3UNITE nasce con l'obiettivo di usare la moda come mezzo per un cambiamento sociale e come mezzo di espressione. L'accento è posto quindi sulla durabilità, sulla de-stagionalizzazione dei capi, che sono seasonless, genderless, minimal, realizzati per resistere al test del tempo. Il modello di vendita del brand si basa inoltre sul meccanismo del drop, una prassi cara al mondo dello streetwear, che evita magazzino e invenduto, limita gli sprechi e ottimizza la produzione.

L’unione a cui fa riferimento il nome del brand è alla base del progetto: ogni drop – lancio/collezione – è legato a un obiettivo sociale o ecologico, che si conclude al termine della collezione. Un lancio con un numero di pezzi limitati e a tempo: nell’arco del periodo di lancio una parte del ricavo viene veicolato verso il progetto sociale legato al drop. Il primo lancio, in ottobre, vedrà hoodies, t-shirt e bandane lavorare verso il finanziamento di due obiettivi: il primo quello della riforestazione di una zona montuosa dell’Etiopia, in partnership con l’organizzazione no profit Green Ethiopia. Il secondo per il recupero e smaltimento di plastica dispersa nel Mediterraneo, in collaborazione con la tech company australiana Seabin Project.