Gucci presenta la Fake/Not Collection
Alessandro Michele torna a ironizzare sul concetto di logo nella moda
14 Settembre 2020
Per essere una maison che capitalizza a oltranza sul proprio logo, inserendolo virtualmente in ogni proprio item, Gucci sa come sfruttare l’appeal dell’ironia. L’ultima capsule del brand guidato da Alessandro Michele è infatti la Fake/Not Collection, di cui una valigia aveva fatto la sua apparizione durante l’ultima sfilata FW20 di Gucci, e che ora è stata presentata nella sua intera estensione – con ogni item ricoperto da un pattern monogram che porta il motto Not Fake stampato in giallo e a lettere capitali. Ciascuna parola si trova su un lato dell’item così che, indossandoli, è visibile solo la scritta Fake. L’intera collezione è una frecciata ironica alla counterfeit culture di cui Gucci è spesso vittima e all’ossessione dei consumatori per l'autenticità dei capi.
Il brand si era già interessato all’esplorazione della counterfeit culture con la mostra d’arte organizzata a Shangai nel settembre 2018 insieme a Maurizio Cattelan e interamente dedicata alle copie e alle imitazioni di prodotti “alti”. Il nome stesso della mostra “The Artist is Present” era una sfacciata e ironica copia della performance della celebre Marina Abramovich. Andando poi ancora più indietro nel tempo, una simile mossa, ma assai più sottile, era stata fatta con le Washed T-Shirt che si presentavano già rovinate, con buchi e scoloriture. Le contraffazioni di quelle t-shirt, prive di quel finishing, apparivano paradossalmente più nuove e integre di quelle autentiche.
La collezione è composta per lo più da articoli di pelletteria e accessori: uno zaino, borse e pouch di varie dimensioni, un portafoglio, una sciarpa e un trucker hat. Ma sono state prodotte anche versioni sia maschili che femminili delle Ace Sneaker e delle slides mentre il pezzo più interessante è la giacca imbottita windbreaker in nylon decorata con monogram e nastro web.