Gap chiuderà 225 store
La crisi del fast fashion colpisce anche il brand americano
31 Agosto 2020
Dopo H&M, COS e Zara, un altro nome dell'universo fast fashion ha annunciato la chiusura di numerosi punti vendita dopo un calo delle vendite dovuto alla pandemia da COVID-19. In seguito ad un calo nelle vendite del 18% nel secondo trimestre del 2020, Gap ha infatti ufficializzato l'intenzione di cessare l'attività di 225 store, con la possibilità di aumentarne il numero durante il 2021. Un declino che non riguarda però le vendite online, settore in cui il marchio ha visto una crescita del 95% solamente nell'ultimo trimestre, complice anche la vendita di mascherine che avrebbe fruttato circa 130 milioni di dollari.
Fondato nel 1969 da Donald e Doris Fisher, il brand Gap è il retailer specializzato più grande degli Stati Uniti e il terzo in tutto il mondo, preceduto solamente dal gruppo Inditex e da H&M. Nonostante i suoi 3.727 store sparsi in tutto il mondo, negli ultimi anni l'azienda (di cui fanno parte anche Banana Republic e Old Navy) ha faticato a trovare la sua dimensione commerciale in un settore in continuo movimento. Anche per questo ha puntato tutto su un accordo di dieci anni che porterà Kanye West e il suo brand Yeezy a collaborare per una linea di capi basic da uomo, donna e bambino.
Il basic in realtà è da sempre la specialità del brand americano, che invece di cercare l'imitazione a tutti i costi dell'ultimo item visto durante la fashion week ha sempre lavorato sulla semplicità e l'iconicità dei suoi capi. Ed è proprio sul basic che si combatterà la rinascita dei brand fast fashion, tra H&M impegnato a collaborare con Highsnobiety e Gap con Kanye, sembra proprio che la possibile rinascita di uno dei settori più colpiti dalla pandemia di COVID-19 potrebbe ripartire dalle basi.