I profitti di Versace sono cresciuti del 55,5% durante la pandemia
Ma il gruppo a cui appartiene il brand, Capri Holdings, ha riportato perdite per 551 milioni di dollari
03 Luglio 2020
Per Capri Holdings, il gruppo che possiede Versace, Jimmy Choo e Michael Kors, l’ultimo trimestre dell’anno fiscale, conclusosi lo scorso 28 marzo, è stato catastrofico: il lockdown ha causato perdite per 551 milioni di dollari e, per il trimestre attualmente in corso, ci si attende un’ulteriore calo del 70% nelle vendite. Ma la situazione è più complicata di così: se infatti, come riporta Jing Daily, le revenue di Jimmy Choo e Michael Kors sono scese del 23% e del 18,4% rispettivamente, quelle di Versace sono addirittura aumentate del 55,5%, cifra che si traduce in un profitto di 213 milioni di dollari – performance attribuita dal CEO di Capri Holdings, John Idol, all’eliminazione delle linee Versace Collection e Versus. Nonostante ciò le perdite sono state gravi: i negozi dei brand sono aperti solo a fine maggio e hanno visto un traffico di vendite anche dimezzato rispetto a prima, i danni d’inventario da soli ammontano a 92 milioni di dollari e le buone performance dell’e-commerce non sono bastate a coprire i danni.
Per questo il gruppo industriale ha iniziato a stringere la cinghia: stop alle spese discrezionali, stop alle campagne marketing gestite da terze parti e stop alle aperture di nuove location. Persino Donatella Versace, Michael Kors, Sandra Choi di Jimmy Choo e il CEO del gruppo John Idol rinunceranno ai propri salari per l’anno fiscale 2021, come riporta WWD. Ma le perdite indotte dal lockdown non fermeranno i piani del gruppo: nei piani c’è un’espansione del retail network di Versace e Jimmy Choo, che dovrebbero arrivare al mark-up di 300 boutique ciascuno, oltre che il progetto di far salire le revenue di Versace a due miliardi di dollari annui. Questa espansione avverrà a discapito dei negozi di Michael Kors, con una chiusura di 170 boutique nei prossimi due anni.
Il trimestre attuale dovrebbe chiudersi per Capri Holdings con 1,1 miliardi di dollari in liquidità e 1,8 miliardi di debito. Nonostante ciò il CEO John Idol non ha celato che la risalita sarà dura:
«La nostra opportunità per tornare a crescere arriverà solo nel 2022. Devo parlare dell’anno fiscale 2022 perché non sappiamo se torneremo a valori normali per il 2021. Abbiamo fiducia nel futuro e gli investimenti nel settore del lusso hanno bisogno di tempo».