Gucci sta per sparire dai negozi multimarca italiani
Dopo la pandemia, la nuova strategia di Kering è esclusività a ogni costo
26 Giugno 2020
In occasione della pubblicazione dei dati trimestrali del gruppo Kering, lo scorso aprile, Jean Marc Duplaix, CFO del conglomerato del lusso, aveva annunciato un imminente riduzione del wholesale. Nessuno si attendeva però misure tanto drastiche: oggi Gucci ha annunciato che chiuderà la vendita indiretta nel 70% dei negozi multimarca italiani, passando da 110 partner a soli 38.
I clienti rimasti attivi sono quelli dotati di location commerciali strategiche o capaci di creare esperienze in-store innovative. È già da tempo che Gucci sta organizzando l’operazione, considerato come l’85% dei suoi profitti venga dalle vendite condotte attraverso canali diretti. Il taglio non si limiterà alla sola Italia: secondo il report di CPP Luxury, il prossimo mercato wholesale a essere bonificato sarà quello degli Stati Uniti.
Il taglio del wholesale fa parte di una strategia adottata dal brand per controllare i prezzi, che Gucci ha di recente rialzato del 5-9% in Italia, Gran Bretagna e Cina. L’aumento è dovuto alle perdite subite durante il periodo di lockdown ma sembra che la questione vada oltre la mera finanza. Duplaix ha detto infatti, commentando il report trimestrale di aprile, che dopo il Covid-19 «l’esclusività sarà un parametro più essenziale che mai» e ci si potrebbe dunque aspettare che la crisi indotta dal lockdown prolungato abbia portato i grandi gruppi del lusso a rivedere più in profondità la propria strategia e la propria cultura.