Come nasce la Galleria Bag di Prada
Un video del New York Times mostra la fabbricazione dell'iconica borsa
21 Maggio 2020
Galleria è la borsa più iconica di Prada. La storia di questa tote in pelle, dotata chiusura a cerniera e manici arrotondati che ricorda le borse usate dai medici negli anni ’50, comincia nel 1913 a Milano, quando Mario Prada, nonno di Miuccia, apre il suo primo negozio di pelletteria in Galleria Vittorio Emanuele II. I suoi prodotti di punta erano realizzati con la pelle Saffiano, la cui texture a maglie larghe, prodotto di un processo di pressatura a caldo che rende la pelle di vitello resistente ai graffi e all'acqua, ispirò nel 2007 a Miuccia Prada l’idea per la borsa Galleria. Ogni borsa è realizzata dalle sapienti mani degli artigiani presso lo stabilimento del marchio a Scandicci, un complesso di 38.000 metri quadrati di cromo e vetro alla periferia di Firenze. Il processo di making of, svelato da The New York Times, è, allo stesso tempo, complesso, meticoloso ed affascinante.
Il primi step riguardano la pelle che viene trattata, assottigliata e tagliata in piccoli pezzi che gli artigiani incollarranno accuratamente l'uno all'altro per poi cucirli al loro posto tutti gli 83 pezzi che compongono ogni Galleria:
"Un assortimento di pannelli di pelle che formano la struttura della borsa; una fodera in nylon jacquard logato; chiusure a cerniera per tre tasche, due esterne e una interna; una placca Prada in pelle e metallo a forma di triangolo dorato, su cui sono appuntate una per una le lettere; un piccolo cartellino con il nome rilegato in pelle; manici e tracolle staccabili, i cui bordi grezzi sono levigati e dipinti a mano nella stessa cromia della pelle tinta."
A questo punto vengono applicati i manici, strisce rettangolari di pelle lunghe un pollice chiamate mandorle, e la borsa viene poi trasportata su una delle macchine da cucire industriali. Una volta che quasi tutti i pezzi sono stati cuciti insieme, arriva il momento più delicato: capovolgere il sacchetto (che è stato assemblato al rovescio) con attenzione in modo che le cuciture non si allunghino. Il passaggio finale è il controllo qualità.