Questa nuova crewneck di Supreme è una Box Logo o no?
Nei forum online dedicati al brand è esploso un vero dibattito
29 Aprile 2020
La cosa più bella della moda è forse la sua community: quando un brand si espande e arriva a possedere un archivio e una storia, i suoi follower iniziano una vera e propria opera di scavo e classificazione che, in alcuni casi, sfocia in veri e propri dibattiti filosofici. È quello che è successo con l’ultima collezione SS20 di Supreme in cui appare la Cutout Logo Crewneck – una felpa in cui il Box Logo di Supreme non è ricamato o stampato ma sbalzato sul tessuto. La community di fan del brand si è dunque ritrovata a dibattere se la Cutout Logo Crewneck potesse a buon diritto essere considerata la Box Logo release di questa stagione o meno, portando alla luce interessanti punti di discussione sulla natura di un logo-cult su un moderno item di streetwear.
Il caso a favore
Chi fra gli esperti della community sostiene che la crewneck costituisca una Box Logo release a tutti gli effetti presenta un argomento semplice: c’è un logo, c’è un “box” entro il quale questo è racchiuso e dunque di Box Logo si deve trattare. Poco importa che il logo sia poco visibile e la crewneck non possieda nel suo nome il termine "Box", il logo è lì e lì resterà.
Il caso contro
I contrari a questa teoria presentano un’argomentazione ancora più interessante: il logo tonale e sbalzato, virtualmente indistinguibile dal resto del tessuto della creweneck, è diverso dal classico logo stampato e chiaramente riconoscibile. In questo senso, la riconoscibiità del logo, con l’hype da esso suscitato, diventa il fattore discriminante. Va chiarito che il discorso non riguarda il valore estetico della crewneck, ma il suo status di prodotto.
Il Box Logo di Supreme è forse uno dei segni distintivi più leggendari e versatili del moderno streetwear. Anche in un’epoca in cui la massiccia presenza dello streetwear va sempre più ridimensionandosi, la Box Logo Tee di Supreme resta forse uno dei prodotti più leggendari, imitati e ricercati sul mercato. Sono stati molti i remix a cui il logo è stato soggetto – proprio perché quello originale era stato plagiato a oltranza da brand legal fake come Supreme Italia e Supreme Spain. La sua riconoscibilità è dunque un’arma a doppio taglio: da un lato concentra tutto il valore e la storia del brand in un singolo logo, dall’altro è così formalmente semplice da essere facilmente ricopiabile e, paradossalmente, viene ricopiato così spesso proprio perché è assai riconoscibile.
Secondo i puristi dunque il valore iconico della Box Logo è dato dalla sua univocità – qualità che si rispecchia nel carattere della riconoscibilità. In sostanza, un Box Logo può essere un Box Logo e basta. Chi favorisce invece un’interpretazione meno rigorosa dell’iconografia Supreme sostiene che il Cutout Logo può essere anche e non esclusivamente un Box Logo. Una delle massime autorità nel campo comunque, l’account @supreme_leaks_news, ha tagliato con semplicità il nodo della questione, rimettendo il valore del logo al gusto dei singoli consumatori, ricordando anche come in fondo a ogni leggenda si nasconda sempre un fondo di marketing:
“Non è una questione così seria. Se vi piace, compratelo. Se non vi piace, non compratelo”.