Le barefoot shoes stanno per ritornare?
Dopo lo show di Balenciaga, la Vibram FiveFingers torna a far discutere
19 Marzo 2020
Durante l’ultima Paris Fashion Week FW20, Balenciaga ha portato sulla passerella delle scarpe assai simili alle Vibram FiveFingers – un modello di scarpa introdotto dal brand italiano nel 2004 e originariamente concepite da Robert Fliri nel 1999. Le barefoot shoes viste allo show di Balenciaga sono la tappa più recente di un percorso che ha portato i prodotti tecnici, pensati per l’alta montagna e altamente performanti ad avvicinarsi sempre di più al mondo della moda, come è successo anche per Arc’teryx, che Virgil Abloh ha portato dalle foreste e montagne della British Columbia alle passerelle del suo show di Off-White™. Se per Arc’teryx la transizione è stata immediata, lo stesso non si può dire delle FiveFingers – scarpe che godono di un certo cult status ma ancora considerate appannaggio di individui più interessati alla pratica new age del barefooting o all’atletica che alla moda.
Viene naturale chiedersi che cosa c'entrano le barefoot shoes per eccellenza, amate e indossate anche da Cristiano Ronaldo, con uno show della fashion week di Parigi. La presenza di pseudo-FiveFingers nella collezione FW20 di Balenciaga quadra perfettamente con il mito che circonda il modello originale di Vibram: Demna Gvasalia ha costruito la sua fama sull’estetizzazione di ciò che la società considera come “cattivo gusto” celebrando e parodiando insieme la banalità grottesca del quotidiano con l'intenzione di azzerare le distanze tra estetiche e stili diversi e creando una commistione più ampia e fluida di codici diversi. Forse più di tutto quello che questa stagione ha legato le FiveFingers allo show di Balenciaga è il discorso sul rapporto uomo-natura. Ecco come il responsabile delle suole di Vibra, Tyler Allen, ha spiegato a Digital Trends il concept dietro le FiveFingers:
“Il piede umano è qualcosa di complesso. Possiede trentatrè giunture e centinaia di muscoli, tendini e legamenti. Un quarto delle nostre ossa è nei piedi. Sono apparati complessi che funzionano in sincronia con la nostra anatomia e il nostro corpo. Quando evitiamo di toccare il terreno e usiamo una suola, stiamo eliminando molta di quella complessità. [...] I nostri piedi ci danno molte informazioni: come stare in piedi, come correre, come camminare. Bisognerebbe stare scalzi il più possibile”.
Non a caso le FiveFingers sono divenute nel tempo scarpe consigliate per la preparazione atletica, tanto che nel corso degli anni sia adidas che Fila hanno prodotto la loro versione, chiamate rispettivamente AdipureTrainers e Skele-toe.
Ora, il rapporto che lega Vibram alla moda risale al lontano 2011, con la collaborazione fra rag & bone e Timberland. Tanto in questa che in tutte le successive occasioni in cui un brand impiegò le suole tecniche prodotte dall’azienda italiana, la componente Vibram era relegata al lato “tecnico” della scarpa, ai suoi materiali e alla sua costruzione. Soltanto visvim ne percepì il potenziale estetico quando, sempre nel 2011, creò i Virgil Cap Okie-Folk Boots la cui suola Vibram Carrarmato diventava un elemento distintivo della silhouette e non solo tecnico – un concept che Matthew Williams reinterpreterà otto anni dopo nella SS19 di Alyx le cui scarpe possedevano suole removibili, emancipando i prodotti del brand dallo status di “componente tecnica” e dandogli un nuovo grado di autonomia estetica. La riscoperta recente di Vibram è stata dovuta proprio al recente trend del techwear che ha posto un’enfasi sulla performance dell’abbigliamento, elevando ad estetica quella componente tecnica che fino ad allora non aveva ricevuto il riconoscimento che meritava. La barefoot shoe di Demna Gvasalia, come anche la recentissima collabo con Vibram nella collezione SS20 di Suicoke, rappresenta lo stadio finale di quel processo in cui componente tecnica e quella estetica sono diventate una cosa sola.
Siamo comunque ancora lontani dall’entrata di una scarpa tanto particolare come la FiveFingers nel mainstream della cultura. Sono ancora considerate calzature stravaganti e ispirano un vago senso di cringe quando le si vede in giro. Ma non è certo escluso che un giorno verranno accettate dal pubblico come qualcosa di normale. Come per le sneaker, che negli anni ’60 era impensabile indossare fuori dalla palestra, anche per le barefoot shoes arriverà il momento. Balenciaga lo ha solo anticipato.