Gucci e il nuovo cinema indipendente
La passione sfrenata di Alessandro Michele per Harmony Korine, Yorgos Lanthimos e il cinema d’autore
09 Marzo 2020
Per la campaign della collezione Eyewear Spring Summer 2020 di Gucci, Alessandro Michele continua il suo viaggio attraverso le epoche della modernità. Il nuovo video vede protagonisti l’attrice cinese Ni Ni e il cantante sudcoreano KAI mentre fanno incetta di vinili in un music store di Los Angeles. Per l’occasione, il direttore creativo del brand è tornato a lavorare con il regista Harmony Korine. Ma è solo l’ultima di una serie di collaborazioni che tradiscono la sua passione per il cinema d’autore.
Alessandro Michele è l'ultimo dei decadenti in stile d'annunziano. Basta guardare gli ospiti dei suoi show: lui ama l'arte, il lusso dell'arte e più di tutto scommettere sul talento (nonostante all'ultima settimana della moda di Milano abbia deluso le aspettative). In questo via vai di personaggi, Michele ha sempre avuto un occhio di riguardo per il mondo del cinema (come dimostra la campaign per la Spring Summer 2019, ispirata al classico di Hollywood Singing in the Rain) Fra i primi a concedersi alla sua creatività (molto prima di Harry Styles e A$ap Rocky) ci furono Dakota Johnson e Jared Leto. Era inevitabile che prima o poi arrivassero anche i registi.
Il più fedele è Harmony Korine, il regista che Hollywood non ha ancora capito se amare o odiare, autore di film controversi come Spring Breakers (una hit), Mister Lonely e The Beach Bum. Tutto è iniziato con il lookbook per la Pre-Fall 2019, scattata da Korine tra Ercolano e Pompei e diventata anche un libro di fotografie (Gucci by Harmony Korine, edito da IDEA Books). Da quel momento il regista ha scattato diverse altre campaign, come l’esordio nel mondo Gucci di Harry Styles o la Gucci Chinese Year (in cui le modelle si aggirano per Disneyland in compagnia di Topolino). Ma le foto più iconiche di questo sodalizio sono quelle per la campaign Cruise 2020: una festa esagerata alla Villa La Furibonda di Roma, con Iggy Pop, Gucci Mane e Sienna Miller acchittati negli abiti della collezione. Lo stile è quello di Korine, un po’ pasticciato ma sempre glam: da un punto di vista artistico, si può dire che Korine stia al cinema nello stesso modo in cui Michele sta alla moda (anche se fa più fatica a farsi finanziare i progetti).
La stima che unisce i due artisti si è concretizzata di recente anche in una rassegna cinematografica di tutta la filmografia del regista, ospitata a giugno del 2019 negli spazi del Gucci Hub a Milano (dove nss magazine ha incontrato il regista).
Fra le new entry, Yorgos Lanthimos a gennaio ha firmato la campaign per la collezione Cruise 2020. Il regista greco, autore di capolavori come The Favourite (che è valso l’Oscar® a Olivia Colman) e The Lobster (film surreale con Colin Farrell, Rachel Weisz e Lea Seydoux) si è tuffato nel Gucci-verse sfruttando la sua ossessione per il mondo animale: il risultato è una campaign dai toni allucinati, un video che è già un cult e vede un cavallo (simbolo caro alla maison fiorentina, nata come pelletteria di articoli per l’equitazione) intento a bere un caffè e a correre sulla spiaggia insieme ai modelli e alle modelle.
Anche in questo caso, il lookbook si è trasformato in un libro da collezione: Ωοτοκία (Oviparity) sarà pubblicato a Novembre sempre da IDEA Books (i ricavi saranno devoluti al restauro della Galleria di Leda di Villa Albani Torlonia, location della campaign).
Se è vero che la forza di un leader sta nel circondarsi di una squadra fidata, anche in questo caso Michele si dimostra un buon mecenate. È stato tra i primi a scommettere sul talento dei fratelli (gemelli) Fabio e Damiano D’Innocenzo, due registi emergenti di Roma. Ben prima che vincessero l’Orso d’Argento al Festival del Cinema di Berlino, Michele li aveva scelti fra i protagonisti del progetto 25 ways to Gucci: Famiglie contemporanee nella città eterna – una serie di scatti realizzati in collaborazione con Vogue – e li aveva invitati tra gli ospiti dello show Gucci Cruise 2020 ai Musei Capitolini di Roma (uno dei più grandi eventi mai messi insieme da Michele).
“Lui è un grande, ha una visione davvero unica e un immaginario originale”, aveva detto Harmony Korine a nss magazine, parlando del genio esplosivo di Michele. Stare dietro alla sua creatività è difficile: Michele è il classico enfant prodige che una ne pensa e cento ne fa. Ma una cosa è certa: da oggi ci sarà da tenere d’occhio anche il suo gusto cinematografico.