Come il coronavirus ha contagiato la Milan Fashion Week
L'impatto dell'emergenza sanitaria ha causato paura e perdite economiche
24 Febbraio 2020
Forse i suoi molti residenti e i visitatori internazionali che hanno riempito le venues della città non lo ricordano, ma Milano porta nel proprio DNA memorie di epidemie e di contagi, fra colonne infami, cappelle dedicate ai morti dell’antica peste e vie intitolate a Gian Giacomo Mora, falsamente accusato nel ‘600 di essere untore. Poco meno di quattro secoli dopo, quella stessa paura è tornata in città, dopo che l’Italia è diventata il paese occidentale con più alto numero di contagi di Coronavirus, con i maggiori focolai situati alle porte di Milano, i primi quattro morti fra gli ammalati più vecchi e deboli e un clima di inquietudine generalizzato che ha influenzato anche la chiusura della Milan Fashion Week Women’s FW20.
La mascherina chirurgica si è davvero confermata come l’accessorio del mese. Ricercata quasi con disperazione in tutte le farmacie della città e apparsa tanto fra i membri del pubblico della sfilata di Dolce & Gabbana che sul viso di Bella Hadid, che si è immortalata mentre ne indossava una sul suo volo in partenza da Milano. Giorgio Armani e Laura Biagiotti hanno invece deciso di far svolgere i propri show a porte chiuse e mandarli in livestream, con Armani che ha imposto lo stop anche alle proprie fabbriche a partire da oggi mentre Tod’s ha aperto un fondo per assistere i propri dipendenti e le loro famiglie per eventuali necessità connesse all’emergenza del contagio. Chiusi anche gli stabilimenti di Luxottica, licenziataria di Chanel, Prada, Giorgio Armani, Burberry, Versace, Dolce & Gabbana e Miu Miu, fra gli altri, per la produzione di eyewear.
Fra gli eventi cancellati invece c’è stata la brusca chiusura del Moncler Genius Project, un percorso espositivo composto da dodici installazioni che sarebbe stato uno dei più visitati dal pubblico nella giornata di ieri; sospesa anche la presentazione della capsule Michael Kors x 007 Bond a cui l’attrice del franchise Naomie Harris avrebbe dovuto essere presente insieme al CEO della Capri Holdings, John Idol. Anche l’evento Jaguar x Baracuta, sempre programmato per ieri, è stato annullato, facendo concludere questa Fashion Week su una nota amara. Questo clima di paura ha reso incerto il futuro dei prossimi mesi, con uno dei principali eventi di settore nel campo dell’eyewear, il MIDO, rinviato a data da destinarsi e qualche timore sotterraneo sul destino della Design Week di quest’anno.
Ma in mezzo a tante ansie, cautele e nevrosi, c’è stata la forte voce di Miuccia Prada, che alla domanda fattale da un giornalista su come si sentisse di comunicare l’ingresso di Raf Simons nella propria maison in un giorno di panico generalizzato come quello di ieri ha detto a WWD:
“La vita non è [una passeggiata al parco] e dobbiamo continuare a lavorare anche se accadono cose brutte e complicate. Dobbiamo reagire”.
La settimana che si apre oggi sarà forse una delle più insolite degli ultimi anni per Milano. Una settimana in cui i supermercati e le farmacie sono prese d’assalto, i mezzi pubblici sono vuoti, cinema e bar sono chiusi insieme a stadi, musei. Due simboli della città, il Duomo e la Scala, sono off-limits e un gesto banale come uno starnuto attira sguardi terrorizzati da parte dei membri più paurosi del pubblico. Una settimana in cui molti fra studenti e lavoratori resteranno a casa e alberghi, autisti, negozianti e ristoratori di ogni sorta soffriranno dure perdite economiche. Sarà anche una settimana in cui la nostra pazienza, la nostra calma e la nostra razionalità saranno messe alla prova. Staremo a vedere se la prova sarà superata.